Il Collettivo Fx e La Madonna dell’Adesso

Chi e’ il Collettivo Fx? Com’e’ nato e perche’ “Fx”?

E’ un collettivo di artisti nato otto anni fa nella provincia emiliana. Rientravamo tra coloro che si lamentavano costantemente di come andavano (e vanno) le cose “là fuori” e per non sentire più le reciproche lamentele abbiamo deciso di combinare qualcosa di costruttivo “là fuori”. In realtà non abbiamo combinato granchè, però almeno ci siamo liberati di quel pessimo atteggiamento molto diffuso di lamentarsi con “il culetto al caldo”. Quindi pensando ad un nome per definire il nostro collettivo abbiamo pensato a “Fx”… un nome composto da una lettera scelta casualmente, la “F”, e la “x” che per alcuni è l’unico modo possibile per firmarsi.

 Che obbiettivi si pone il Collettivo?

Il nostro obiettivo è l’Italiano Medio; nel senso che crediamo che i linguaggi visivi si debbano preoccupare un po’ meno di “fare cultura” e un po’ più di “fare mentalità”. Per questo ci “intrufoliamo” là dove l’Italiano Medio vive e cerchiamo di suscitare dubbi, di creare attenzione su un argomento, di valorizzare una situazione o di polemizzare su determinate scelte. Ciò che finora è emerso e che ci sembra fondamentale è che il tanto additato Italiano Medio, nonostante venga spesso bistrattato dalle peggiori dinamiche mediatiche e nonostante sia ignorato dal mondo culturale, è ancora un essere umano. Speriamo che qualcuno più bravo di noi, si accorga di lui.

Siete autori di progetti “ufficiali” e spontanei, fra cui quello de La Madonna dell’Adesso, realizzato in questi giorni anche a Messina nel rione Giostra – Villa Lina. Ci parlate di questo progetto?

Riteniamo che la figura della Vergine sia una figura popolare prima ancora che religiosa. Spesso ha un legame forte con il territorio e quando avviene è un momento di comunità importantissimo. Così abbiamo deciso di realizzare una sorta di “reportage” sull’Italia, visitandola e raccontandola attraverso opere di StreetArt raffiguranti le Madonne di vari territori italiani. Ma abbiamo preferito non solo documentare ma entrare a diretto contatto con le varie realtà territoriali e sociali, coinvolgendole nella realizzazione del lavoro che è diventato più loro che nostro. Il progetto è un viaggio da Tunisi a Bolzano e prevede venti tappe tra paesi, periferie e grandi città italiane; siamo auto-organizzati ed autofinanziati. A Messina, per esempio, il Progetto è stato voluto da Don Ansaldo ed i Salesiani.

Che impatto percepite sul territorio? (Se ne percepite…)

Più che impatto, diremmo partecipazione. La versione contemporanea della Vergine Ausiliatrice che abbiamo dipinto a Messina non è stata pensata da noi ma da Dorotea, Marina, Tommy, Andrea, Alessandra, Peppe L.M., Peoe E. e Mattias, ossia alcuni dei  ragazzi del quartiere. Noi e lo street artist messinese Nessun Nettuno siamo stati gli esecutori di una loro idea. Le reazioni che abbiamo visto (un giorno e mezzo di esecuzione) sono state molto positive.

Ultimamente, e fortunatamente, la StreetArt e’ sempre piu’ ritenuta “arte” a tutti gli effetti, potente. Ma c’e’ chi, per questo, vuole portarla in qualche modo nei musei. Voi che ne pensate?

Si vive un paradosso: per cinquant’anni musei e gallerie hanno raccontato un’arte performativa… basti pensare a Beuys, Gina Pane, Franco Vaccari ed un’infinità di altri artisti, lavorando con la documentazione o le “tracce” e valorizzando i contenuti rispetto all’aspetto meramente estetico. Adesso con la diffusione dei graffiti, un linguaggio che per sua natura è “happening” e “performativo”, chi gestisce le strutture museali si preoccupa dell’aspetto estetico decontestualizzando i lavori, chiedendo di produrre quadri-feticci, ignorando i contenuti dalle motivazioni fino agli obiettivi. I musei potrebbero avere un ruolo fondamentale, che completerebbe a fare crescere la società… ma per deliranti incompetenze troppo spesso diffuse negli ambiti che gestiscono la cultura e l’arte non riescono a svolgere il loro ruolo originario.

 Avete gia’ in mente un prossimo progetto?

Contemporaneamente alle Madonne stiamo lavorando ad altri progetti…  “Welcome to Palermo”, con gli artisti e street atrists I Mangiatori di Patate, Fare Ale e Nemo’s. E’ dedicato al lungomare di Carini (Sicilia, tra punta Raisi e Palermo). Poi “Attenti non ha i documenti – Worsicht her at kiene papeire”, dove dipingiamo gli uomini migranti su treni merci diretti in Germania ed infine #chiediolaconad,  una campagna per riflettere sulla costruzione del nono centro commerciale a Reggio Emilia.

Non ci resta che seguirli…

Di seguito qualche scatto de La Madonna dell’Adesso a Messina, dalla fase di progettazione all’opera completa.

Laura Faranda

Laura Faranda

Nata a Messina nel 1984. Critica e curatrice di Arte Contemporanea. Anche Dottore di Ricerca in Geografia Umana e Culturale, per questo particolarmente sensibile all'interazione arte/territorio. Ama l’arte ed ogni suo riflesso: dalla tradizione artistica medievale alle espressioni di avanguardia, purché non si cada nel cattivo gusto. Desiderosa di conoscenza, sperimenta spesso i più diversi canali di ricerca. Per scirokko.it cura si occupa di critica d'arte contemporanea e della promozione di nuovi artisti e di eventi culturali messinesi e siciliani.
1 Commento
  1. Avatar
    Luigi

    Mi piace

    04/04/2017 at 18:21

Scrivi un Commento

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com