Continua il ricco programma di esposizioni di arte contemporanea della galleria Kalòs di Messina.
Questa la volta di Fortunato del Dotto che, dopo un periodo dedicato alla ricerca artistica ed alla continua sperimentazione, ritorna ad esporre, confermandosi l’eclettico artista che già dal ’60 ( data a cui risale la sua prima mostra ed a cui seguirono diverse altre date) aveva mostrato di essere.
Oggi con ” Armonia – Equilibrio ” si ripresenta alla città di Messina pittore ed orafo creativo.
L’esposizione, come suggerito dal titolo, si basa su un’ idea di armonia, frutto di un equilibrio fra i quotidiani contrasti: ombra/ luce, pace/ inquietudine, stasi/ dinamismo, sovrapposizioni/ trasparenze… si struttura in tre principali filoni.
Il primo è rappresentato da opere di medie dimensioni che rimandano ad un evidente astrattismo geometrico che, attraverso l’armonia di colori caldi e di velature luminose, si mostra alle volte metafora di un tessuto urbano moderno e, soprattutto, contemporaneo in cui l’ombra e la luce diventano elementi protagonisti in una composizione e scomposizione di piani dove linee, seppur rigide, dialogano fra loro; altre volte diviene scenario di altri scenari , matrioska di altre matrioske, prato verde che si estende ad orizzonti di cieli sereni; ma sia nella prima metafora che nel secondo scenario, a ricorrere con un eco di simbologie antiche è la figura del ” Triangolo” noto simbolo della vita… del microcosmo che si innalza verso un macrocosmo e, viceversa, la protezione Divina ( o delle potenze celesti ) verso l’ umanità e la natura, il ” Tetraktis “… l’ascesa dal molteplice all’ Uno; come un presidio, frutto di una visione realistica, consapevole anche delle brutture , ma speranzosa e serena.
Il colore, spesso vivace, ma in ogni caso deciso è ad olio, steso su un supporto sempre diverso ( tavola, tela…) con imprimiture personalizzate , attraverso una complessa tecnica caratterizzata da varie velature.
Il secondo filone è quello delle calcografie. Fogli di carta rosaspina in cui l’immagine di un’emozione emerge come ” schizzata” dal colore calcografico, impresso sul supporto. Emozioni, apparizioni, marine… non importa; obbiettivo dell’artista non è che arrivi un’immagine all’occhio di chi osserva, piuttosto uno stato d’animo… certe volte potente, altre garbato; lavori preziosi da cui lasciarsi trasportare.
Infine, ma non per valore, il terzo filone: i gioielli di argento liscio o lavorato o ancora, impreziositi da pietre dure dai colori più vari; risultato di un disegno, di un calco in cera, della fusione e, infine, il prodotto finito. Qui l’eclettismo ed il dinamismo di Del Dotto si animano pienamente.
Forme varie che da un lato guidano la mente verso certi reperti archeologici di età antica o ellenica dove fra le diverse immagini è immancabile la figura triangolare, dall’altro richiamano resti organici di molluschi dai singolari gusci, espressioni di qualcosa che c’era e che, trasformato, è divenuto nuova entità.
Preziosi simboli della bellezza sovrana, del lusso, del desiderio, ma certamente anche dell’operosità in continua dialettica dell’Artista.
Dal testo critico in pieghevole di Laura Faranda, redattrice per Cultura_Arte di Scirokko.it, critica d’arte, geografa culturale.
La mostra si protrarrà fino a venerdì 31 Marzo; orario 17.00 – 20-00 – Ingresso gratuito
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