Gran Camposanto di Messina: tra i più importanti d’Italia

Il Cimitero Monumentale di Messina – o Gran Camposanto – è uno dei più grandi e importanti d’Italia, secondo solo a quello di Genova. Trattandosi di un cimitero artistico, che vanta opere d’arte moderne e contemporanee di estrema bellezza, si è aggiudicato l’appellativo di “museo a cielo aperto”.
Progettato da Leone Savoja, che vinse un bando di concorso per la sua realizzazione nel 1854, cominciò ad essere costruito sette anni dopo. Questo immenso parco urbano tra i sepolcri, al cui ingresso è riprodotto (in un curatissimo piazzale verde e fiorato) lo stemma della città di Messina, con la dicitura Orate Pro Defunctis, è stato pensato nelle intenzioni di chi lo ha realizzato, come uno splendido giardino ricco di opere d’arte che rasserenasse, con la sua bellezza, l’animo di chi andava in visita da un caro defunto.

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“Marangolo” di Giovanni Scarfì

Composto da diverse aree – l’ingresso principale, la galleria monumentale, il cenobio e il famedio – il Gran Camposanto è dominato da altere sculture concepite e realizzate da noti scultori dell’epoca. Tra tutti, primeggiano quelle di Giovanni Scarfì e di Lio Gangeri, entrambi scultori messinesi, le cui opere si possono ammirare non solo al cimitero, ma in vari contesti della città e del nostro Paese.
Il Gran Camposanto vanta sepolture illustri, tra cui quella di Giuseppe La Farina (patriota e politico messinese), le cui spoglie vennero trasferite da Torino nel 1872.

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