Il cibo è di moda

Due mondi che entrano in connessione, settori trainanti dell’economia made in Italy: moda e cibo. Due campi che a detta di molti non potrebbero essere più distanti (i fashionisti non mangiano!), la cui relazione invece, si sta sempre più consolidando negli ultimi anni. Alcune pop star hanno indossato abiti ricoperti di cibo, evidenziando proprio questo indissolubile connubio: da quello tempestato di sushi indossato da Katy Perry nel 2009 fino a quello di carne (ideato da Nicola Formichetti) sfoggiato da Lady Gaga nel 2010. La tendenza ha preso piede, certamente in modo più raffinato, facendo storia.
Attraverso il cibo si parla della cultura di un Paese, dei suoi luoghi e della storia dell’arte. Si racconta l’eccesso, il corpo fuori peso, le abitudini alimentari. Ma il cibo comunica anche l’evolversi degli stili di vita, di modi di essere e di apparire. Nella nomenclatura della moda e della sartorialità molto è stato ereditato dal cibo: il cibo che diventa pattern, che entra in determinate diete, che ispira determinati tessuti, come il tessuto devoré, letteralmente “divorato” perché alcune parti vengono “mangiate” o i tessuti futuristici che emettono delle vitamine che nutrono la pelle mentre li si indossa.
Decine le iniziative della moda made in Italy per omaggiare il tema dell’Expo 2015: il cibo. L’intento è quello di mettere in luce la parte ironica e golosa dei creativi. Esiste un parossismo, se vogliamo, che focalizza sempre di più l’attenzione di stilisti, designer e addetti ai lavori. Da una parte l’edonismo, la cura del corpo, l’essere magri e in forma ad ogni costo. Dall’altra il “tam tam” mediatico e pubblicitario sul cibo, sul gusto e sulla golosità in genere che scaturisce da un’ansia alimentare. E la moda? Raccoglie e assorbe tutte queste sollecitazioni e le interpreta con ironica creatività.

Da non perdere:

  • Arts & Foods. Rituali dal 1851, a cura di Germano Celant, sarà alla Triennale di Milano fino al 1 novembre 2015. Ispirata al libro “Arts & Foods. Rituali dal 1851”, di Mariuccia Casadio (Art consultant Vogue Italia), in questa mostra l’arte si incontra con i temi della nutrizione: si indaga il rapporto tra le arti e i diversi rituali del cibo nel mondo in una lettura storica sull’influenza estetica e funzionale dell’alimentazione sui linguaggi della creatività.
  • «L’eleganza del cibo – Tales about food & fashion», curata da Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno, in esposizione in una delle location più belle della Capitale, i Mercati di Traiano, chiuderà i battenti il 1 novembre 2015. Cosa troverete? Una mostra in cui la moda con il cibo instaurano un “dialogo”. Come i gelati ricamati sull’abito di Coveri, il bamboo disegnato sul lungo firmato Armani Privè e i foulards di Gucci e di Etro con la pasta, i funghi e la frutta stampati sopra. L’abito-uovo di Agatha Ruiz de la Prada, e l’abito-pane di Guillermo Mariotto per Gattinoni. E ancora la borsa di Vuitton con le ciliegie, i gioielli di Gianni de Benedittis a forma di spaghetti attorcigliati alla forchetta.

Nella gallery, alcune tra le più belle immagini che coniugano il tema: Il cibo è di moda.

Tanja Bongiorno

Tanja Bongiorno

Tanja Bongiorno. Classe ‘85. Divisa tra l’amore per la sua terra e la nostalgia per Milano, città in cui ha completato gli studi universitari e conseguito la laurea in architettura. E’ per sua natura attratta da tutto ciò che ha a che fare con la bellezza, sia essa arte, paesaggio, disegno o scrittura. Non ha ancora deciso cosa farà da grande, sempre incerta se restare o partire, se cominciare o continuare. Da ragazzina voleva diventare stilista, oggi su scirokko.it si occupa di raccontare attraverso la grafica, il colore e le immagini l’universo parallelo della moda, perennemente in bilico tra eccesso e rigore, innovazione e tradizione.
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