IL CORPO E L’ANIMA

Discreto e sorridente, proprio come lo vediamo in tv. Quando arriva alla scuola di danza “Ballet Art”, dove è stato invitato per tenere uno stage di classico e modern, oltre alla titolare la maestra Anna Parisi, ad accoglierlo c’è un vassoio di arancini, desiderio espresso dallo stesso Kledi che non fa mistero della passione per una delle eccellenze della nostra  tradizione culinaria. Mentre le allieve della scuola si riscaldano, ci accomodiamo per fare l’intervista. Kledi è amatissimo dal  pubblico, lo era già dai tempi in cui nella scuola più famosa d’Italia, quella di Maria De Filippi, era uno dei ballerini della trasmissione. La sua storia che è diventata anche un libro autobiografico uscito nel 2009 “Meglio di una favola”, è quella di un sogno partito da lontano, dalla sua terra, l’Albania e della tenacia che unita al talento, può farti arrivare dove non avresti neanche potuto immaginare. Oggi ha alle spalle una carriera di successi e un nuovo ruolo che ricopre per il secondo anno consecutivo ad Amici, quello dell’insegnante e che a parer di molti, svolge in maniera severa e rigorosa: “Sono semplicemente molto esigente”.

Qual è la cosa che guardi in un ballerino?

“Nella danza ci sono delle regole che non possono prescindere e che i professionisti riconoscono. Sulla base di questo si prende un giudizio. Io guardo tante cose, la predisposizione, le caratteristiche, la fluidità, il movimento, la tecnica, dove, come, con chi hai studiato”.

C_103_schedaPersonaggio_711_upiFotoPersonaggioL’Albania, il tuo paese, è molto sensibile alle arti.

“Non l’Albania, i paesi dell’est in generale  hanno una cultura dove c’è una maggiore sensibilità per l’arte  e per lo sport. Il governo dava una priorità nella vita culturale e sociale del paese, anche per questo l’arte, la danza,  occupavano un posto di prestigio nella società, tutti andavano in teatro come qui andiamo al cinema, cosa che non accade in Italia. Se chiedi  ai ragazzi che studiano danza o anche a chi non lo fa, quante volte va a teatro, ti risponderanno una o due volte, è un dato di fatto, solo che detto da me sembra una critica ma la mia intenzione non è criticare”.

Sono tanti anni che vivi in Italia ma c’è qualcosa che proprio non ti piace? 

“Assolutamente no. L’Italia è un paese nel quale per me  non c’è mai stato niente di negativo. Clima, cibo, persone. Forse solo una cosa: è un paese che magari sta molto a guardare dal buco della serratura, che dà molta importanza alla chiacchiera”.

Oltre alla danza, hai qualche altra passione?

Si guarda intorno come a voler dire che la risposta potrebbe non essere opportuna ma in realtà sta solo scherzando: “Non so se può direScherzo! Sono molto appassionato di tecnologia e sono anche  abbastanza “social” tanto da gestire da solo i miei profili, infatti con Anna, (Parisi, ndr) il contatto è avvenuto proprio così”.

La cosa più importante che non hai ancora fatto?

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Con le allieve della Ballet Art e l’insegnante Anna Parisi

“Posso dire il contrario,  penso di aver avuto la fortuna di aver fatto molte più cose di quelle che un “normale” ballerino incontra nel suo percorso; il libro, i film, sono esperienze che hanno arricchito il mio essere, in primis, al di la del mio bagaglio artistico, ovviamente non posso essere denominato o considerarmi  attore o scrittore, sono esperienze che rimangono lì”.

Che differenza c’è tra ballerino e danzatore?

“Sono due termini che parlano comunque di comunicazione, la danza, forse è l’unica arte (e cito in questo senso Vittoria Ottolenghi, grande critica italiana ed europea) che si  esprime con il corpo e con l’anima. Non è, per esempio, come cantare perchè in quel caso il testo della canzone aiuta a capire”.

Ultima domanda, forse non mi capiterà mai più nella mia vita, un voto al mio collo del piede…

Ride. “…non c’è! Ma  ho visto di peggio. Voto? Un quattro e mezzo dai!”

www.kledi.it

Si ringrazia la scuola di danza Ballet Art per l’ospitalità.

Ileana Panama

Ileana Panama

Filosofa dallo spirito libero e passionario. Mille difetti e un solo pregio: la caparbietà. Pare che per essere il direttore basti. Non ama le mezze misure, le mezze parole e le mezze stagioni. Onestà intellettuale ed educazione, queste le cose che apprezza negli altri. Profondamente attaccata alle sue radici, è tornata, dopo un lungo vagabondar per restare ma soprattutto per Fare. Imperdibili le sue interviste.
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