Il Retronouevau si conferma la sala da concerti più interessante in città, i motivi sono essenzialmente due. Uno non è necessario che ve lo dica, l’altro e perché con gusto e trasversalità accontenta un po’ tutte le anime musicali di Messina. Forse avranno da lamentarsi solo i neomelodici! Detto ciò: ieri il “Retro”, così come lo intendiamo noi “amici”, ha incassato un altro bel colpo con il concerto di Marina Rei. Voglio dire subito che la prima volta che ho visto un suo concerto è stato più o meno 20… credo… sì, anni fa e a confermarmelo è lei stessa “è parecchio tempo che non vengo qui!” ma Messina non la accoglie certo con due applausi di circostanza, c’è una fetta di fan, una sorta di zoccolo duro che canta con lei, la accompagna proprio come se fosse un 4 elemento della band che si presenta con un motivo di orgoglio in più per noi messinesi, alle chitarre un amico di Scirokko, Claudio Toldonato, al basso Fabio Fraschini e lei voce e batteria (minimal ma chic!) ma soprattutto anima. La Rei è, prima di tutto, una musicista attenta e raffinata nella voce e nelle melodie, la Rei è un sound. Non è necessario aggiungere altro. La scaletta è una piacevole escalation, anche per chi non conosce tutti i suoi pezzi, inutile dire che “Primavera”, cover che le ha dato grande notorietà ma che non l’ha scalfita affatto, voglio dire che è rimasta, forse anche a suo discapito, fedele a se stessa, accende il pubblico, forse proprio perché lo riporta indietro di 20 anni. Ed è in casi come questi che ti chiedi: perché? Perché un’artista come lei devo aspettare 20 anni per sentirla suonare? Solo una piccola delusione personale, l’assenza di uno dei miei pezzi preferiti che per la cronaca è “L’allucinazione” che, a questo punto diventa motivo in più per andarmi a cercare un’altra data di un concerto nella speranza che la inserisca in scaletta.
https://www.youtube.com/watch?v=kuIpaMW6nvI
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