Indiegeno Fest 2016

Molto variegata questa terza edizione di Indiegeno Fest, il festival promosso e organizzato da Alberto Quartana e dallo staff della Leave Music. Sette giorni di musica intensa immersi in posti meravigliosi, dal 4 all’8 agosto sul Golfo di Patti, il 9 e il 10 al teatro greco di Tindari, con oltre quindici artisti.
I migranti” è il tema che ha accompagnato queste giornate, con tavole rotonde, opere realizzate dall’associazione “Artisti per caso” e degustazioni di prodotti enogastronomici locali, i cui proventi hanno sostenuto la missione congiunta di Emergency e Migrant Offshore Aid Station (MOAS) per la ricerca e il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. Escursioni e visite nei luoghi più caratteristici del centro storico di Patti, nella riserva di Marinello e nelle Grotte di Mongiove ma soprattutto tanta tanta musica, dai giovani e talentuosi musicisti e cantautori “buskers” che si sono esibiti in concerti gratuiti ai vari artisti che hanno concluso le giornate. L’artista franco-italiano Sandro Joyeux e il gruppo Baciamolemani hanno inaugurato la prima giornata del festival con i primi due live a Patti marina.
Nella seconda serata il centro storico si è colorato della musica popolare con Totò Toralbo & I Minimali e Francesca Incudine mentre il 6 agosto Indiegeno Fest si è spostato a Salina con il concerto di Renzo Rubino. Buona ed attenta partecipazione del pubblico per il doppio live-set  giorno 7 alla riserva di Marinello: DiMartino e Fabrizio Cammarata con “Un mondo raro” e  Tosca con “Appunti musicali dal Mondo”.
Giorno 8 appuntamento alle ore 17 alle Grotte Beach di Mongiove con l’incontro “Stati generali della nuova musica”, aperto a tutti gli operatori musicali e centrato sugli aspetti artistico manageriali ed economici della nuova musica indipendente italiana. Incontro a cui ha partecipato anche Giordano Sangiorgi, presidente dei Mei, anche quest’anno ospite di Indiegeno Fest. A seguire Open-Mic con palco aperto a tutti e la partecipazione di diversi gruppi locali. Dalle ore 21 un pubblico numeroso ed interessato ha seguito i live di Turè Muschio, Alì, Tommaso Di Giulio e Alessio Bondì. Headliner della serata il cantautore siciliano Cesare Basile, che si conferma un vero outsider e un grande autore nella scrittura, nella forma canzone e nell’arrangiamento dei suoi racconti.
Nella cornice del suggestivo teatro greco di Tindari, animato da artistiche proiezioni di videomapping, si sono svolte le due ultime serate del festival. Un comunicato della produzione informa dell’assenza del cantautore Artù, già inserito in cartellone, e il 9 agosto si apre con il live del musicista toscano Francesco Motta, in tour con “La fine dei vent’anni”, suo primo disco solista, che insieme alla sua band coinvolge il pubblico con un  live interessante e piacevole. Secondo artista a salire sul palco è Dente, che, con chitarra acustica e voce, riesce a regalare al pubblico del festival un’esibizione divertente e mai noiosa, grazie all’ironia e sagacia delle sue canzoni.
A chiusura della serata un grande della musica indipendente Eugenio Finardi, che fa tappa all’Indiegeno Fest con il suo spettacolo “Musica ribelle”, a quarant’anni dall’uscita di “Sugo”, il disco del 1976 che lo ha portato al successo e in cui sono contenuti, oltre alla canzone –manifesto “Musica Ribelle”, alcuni tra i brani più rappresentativi della sua carriera, come “La Radio”, “Voglio” e “Oggi ho imparato a volare”. Un live intenso e riflessivo, in cui il cantautore ha raccontato, anche attraverso interessanti aneddoti, il suo percorso e le varie scelte che lo hanno portato oggi ad essere un musicista libero.
Tutto è pronto per l’ultima serata dell’Indiegeno Fest, il 10 agosto. Il primo a salire sul palco è Daniele Celona, in tour con il suo nuovo ep “Dalla guerra alla luna”. Il cantautore torinese ma di origini sarde e siciliane propone un live con qualche buono spunto sonoro e un’ottima sezione ritmica. Un live apprezzabile per la forma espressiva quello del napoletano Giovanni Truppi che racconta in modo del tutto personale le sue impressioni sui nostri tempi. Si continua con Cassandra Raffaele, che porta all’Indiegeno Fest il suo nuovo album “Chagall”, pubblicato da Leave Music, con un live vivace ed accurato ma che sembra non trovare la giusta collocazione all’interno del festival per le sonorità e la scrittura dei testi, probabilmente anche penalizzato dalla grande attesa del pubblico degli Afterhours. Questa edizione dell’Indiegeno Fest si chiude con il live della band di Manuel Agnelli, che porta sul palco del teatro greco di Tindari brani estratti dal loro ultimo album “Folfiri e Folfox”, un doppio dato alle stampe il 10 giugno scorso per la Universal, e alcuni dei brani più significativi della storia della band e – a nostro parere – della storia del rock italiano. Il carisma e la voce di Manuel restano sempre al centro di questo progetto, oggi forse nella sua migliore formazione con Iriondo, D’ErasmoDelleraRondanini e Pilia. Un live dove convivono spettacolo scrittura e sonorità rock in uno dei mix più interessanti dei nostri tempi.
Buona questa terza edizione dell’Indiegeno Fest. Alberto Quartana sembra sia sulla strada giusta per far sì che il festival possa crescere e diventare un appuntamento davvero interessante per la nostra isola. Quindi avanti tutta! Ci aspettiamo una quarta edizione ancora più ricca e convincente.

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