“Inumani – Spazi temporanei di socialità”

Il 26 Dicembre il museo di Castell’Umberto Vecchio si è illuminato di arte. Il vecchio frantoio è stato trasformato, facendosi raccoglitore, custode e promotore di idee, progetti, di un dialogo culturale ed artistico, in una suggestiva location per l’inaugurazione della mostra di arte contemporanea “Inumani– Spazi temporanei di socialità”, organizzata da collettive di artisti con il patrocinio del Comune di Castell’Umberto. La mostra è curata da Valentina Certo.

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Antonino Russo

Inumano, umano troppo umano. L’uomo. Entità, Ego-Io pensante, vittima e carnefice di se stesso e degli altri. L’uomo contemporaneo, che vive la sua epoca da padrone del suo tempo e da ideatore delle macchine, che si raffronta, in un certo senso svelandosi, con l’uomo “Inumano”. Questo ultimo che, catapultato nella realtà, si incontra e si scontra con essa; la vive, la sopporta, talvolta la cambia, la imbruttisce, la abbellisce, la rinnova”.

Questa la filosofia di base della mostra, in cui tutte le opere (olio su tela, tempera su tela, opere realizzate con la cera lacca oppure con il silicone, in cemento, in pietra, installazioni) instaurano un forte dialogo con lo spettatore, comunicandogli tutta la interezza e la fragilità, il senso di inadeguatezza verso una società “mostruosamente inumana”, l’inquietudine, la passione, la bramosia, l’angoscia, l’ossessione, tipicamente “inumani”, caratterizzanti l’uomo vittima della realtà in cui si inserisce. Senza certezze, verità, appigli.

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La Maladolescenza

Tanti i lavori protagonisti della mostra, frutto di una indagine sull’identità umana (ed Inumana) da parte di artisti nazionali ed internazionali: Alessio Barchitta, Antonio Russo, Gaetano Chiarenza, Giuseppe Siracusa, i videomakers “La maladolescenza“, Laura Marchese, Luis A. Alvarez, Luis Cutrone, Marcello Amarù, Marco Rizzo, Nanni Licitra, Roberto Farinacci.

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Laura Marchese

Alcuni esempi fra tutti, i corpi vivi ma spersonalizzati, intrisi di forza divina ma imperfetti nella carne di Giuseppe Siracusa; Il mondo metafisico e spirituale di Marco Rizzo. Un mondo lontano dalla corruzione tutta realistica, odierna, oppressi e tormentati da quella ricerca di perfezione desolante. Ed ancora, i grandiosi volti di Laura Marchese… occhi grandi, che raccontano storie, sguardi persi nella ciclicità del tempo di epoche fuggevoli. Talvolta sguardi di sfida, di uomini abrutiti ma forse speranzosi di un bagliore di luce. E poi, anche le opere dell’artista messinese, profondamente singolare, il “matto”  Gaetano Chiarenza (rispetto alle quali sono intervenuti per raccontare le sue opere, l’emiliano Collettivo Fx, la messinese Elena Bonaccorsi e lo storico e critico d’arte messinese Mosè Previti. Chiarenza che, insieme alla particolarissima figura di un altro artista “matto” messinese, il Cavalier Cammarata (non in mostra), costituisce un illustre esempio di “outsider art” nel panorama artistico, siciliano e non, di fine ‘900.

L’intera esposizione grida un risveglio di identità vera, di creatività pura. In questo senso non è casuale la scelta dell’ex frantoio, simbolo che permette il dialogo fra una identità territoriale ed una identità (In)umana.

Fino al 30 Dicembre 2015.

Ingresso gratuito.

Laura Faranda

Laura Faranda

Nata a Messina nel 1984. Critica e curatrice di Arte Contemporanea. Anche Dottore di Ricerca in Geografia Umana e Culturale, per questo particolarmente sensibile all'interazione arte/territorio. Ama l’arte ed ogni suo riflesso: dalla tradizione artistica medievale alle espressioni di avanguardia, purché non si cada nel cattivo gusto. Desiderosa di conoscenza, sperimenta spesso i più diversi canali di ricerca. Per scirokko.it cura si occupa di critica d'arte contemporanea e della promozione di nuovi artisti e di eventi culturali messinesi e siciliani.
2 Commenti
  1. Avatar
    Luigi

    Molto interessante

    29/12/2015 at 11:27
    • Laura Faranda
      Laura Faranda

      Grazie mille, Luigi.

      04/01/2016 at 15:51

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