La leggenda della spada di Damocle

Esiste una leggenda che ci riporta in Sicilia, per la precisione nella Siracusa del IV secolo a.C.
Il principe Damocle, frequentatore della corte di Dionigi il Vecchio, non perdeva occasione di ricordare al tiranno quanto fosse fortunato ad avere tanto prestigio. Dionigi, stanco delle adulazioni di Damocle, gli propone uno scambio: per un giorno intero egli avrebbe preso il posto del monarca, godendo dei suoi beni e del suo potere. Damocle accetta ben volentieri la proposta.
Dionigi lo invita, dunque, a partecipare ad un banchetto, facendogli prendere il suo posto a tavola. Damocle, così, gode dei piaceri del buon cibo e, solo a fine serata, si accorge che sopra la sua testa pende una spada, tenuta solamente da un sottilissimo crine di cavallo. Appena si rende conto del pericolo in cui sta incorrendo, chiede a Dionigi, allarmato, di porre fine allo scambio.
Il tiranno aveva fatto posizionare la spada sopra il capo di Damocle affinché capisse, quanto, in realtà, la vita di un uomo potente fosse esposta a mille pericoli.
“La spada di Damocle”, dunque, è una metafora, utilizzata molto spesso per esprimere le insicurezze e le enormi responsabilità derivanti da un grande potere. Tale espressione si usa anche per indicare una minaccia che potrebbe verificarsi da un momento all’altro.

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