Non so se tutti ricordano quel pezzo dei Pitura Freska, un gruppo veneziano che partecipò al Festival di Sanremo nel 1997, “Papa Nero”. Il testo è ispirato ad una profezia di Nostradamus, secondo la quale ci sarà un Papa, proveniente dall’Africa, che porterà la fine del mondo. A quanto pare, però, non è ancora il momento per la fine del mondo, meno male! visto che l’attuale Papa non è di colore ma forse, la fine arriverà per ben altri motivi… l’inquinamento, il surriscaldamento del pianeta che preoccupa ambientalisti, scienziati e persone “comuni”, la crisi economica anche se ogni giorno pervengono nuove e a volte, persino esilaranti rassicurazioni, la fame nel mondo (ci penserà l’Expo a risolvere tutto?), le guerre. E potremmo continuare quasi all’infinito. A dare credibilità, rettitudine e un po’ di speranza però c’è una figura massima: il Presidente della Repubblica. Lo sapete tutti ormai, il nuovo capo di Stato è Sergio Mattarella, siciliano di Palermo che insieme a Pietro Grasso, anche lui siciliano di Licata, rappresentano le massime cariche del nostro Paese. Non possiamo che esserne orgogliosi. Solo che… non sono proprio soddisfatta…non discuto sulla rettitudine di quest’uomo e non rimpiango nessuno, anzi finalmente il buon Napolitano potrà andare in pensione ed essere libero da quella che lui stesso ha definito “prigione” e non farò dell’inutile e spicciolo spirito di patata su questa infelice ma quanto mai vera battuta dell’ex Presidente, anche perché, praticamente, l’ho già fatto, solo che ripeto, non sono proprio soddisfatta. No, non è perché non è una donna che avrebbe (e dovrebbe) finalmente occupare una carica così importante e non è nemmeno perché ci vogliono almeno 50 anni per ricoprire questa carica, anche se con Mattarella abbiamo fatto un bel salto, ben sedici anni più giovane di Napolitano, è proprio perché avrei voluto un bel colpo di scena! Un pò d’azione, come nella profezia di Nostradamus. Comunque al neo Presidente auguro “buon lavoro” e ne avrà di cose da fare… prima di tutto, il trasloco.
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