“Un po’ di luce in tanta bruttezza”. Sembra questa l’idea di fondo della mostra che il 23 Maggio 2015 ha varcato la soglia del Monte di Pietà di Messina e che vede protagoniste le opere di due artisti siciliani: Simone Caliò (messinese, classe 1976) e Antonello Blandi (palermitano, classe 1963).
Due artisti diversi, ma le cui opere sono accomunate da un senso di allegria, di vivacità, da un gusto per il colore acceso, ben definito e dal desiderio di sognare.
Nelle opere di Caliò elementi tipici del mondo dell’infanzia, un mondo incontaminato, gioioso, di scherzo e di sogno (gli “smile”, le tipiche “emoticons” della messaggeria giovanile), si accostano ad elementi identitari di un’epoca (la “lapa” siciliana, la vecchia cinquecento, la tradizionale vespa) ed a luminosi panorami marini.
Nelle opere di Antonello Blandi, elementi reali che riportano a paesaggi siciliani marini, eoliani, si uniscono armoniosamente ad elementi di fantasia (superstiziosi cornetti rossi, meravigliosi profili di donne somiglianti a dee greche). Blandi, con virtuosismo, dipinge atmosfere oniriche, dominate da paesaggi illuminati da grandi soli o da suggestive lune. In esse, elemento protagonista è la casa, disegnata con instabili architetture, che indicano mutevolezza, scherzosa instabilità. Paesaggi, quelli di Antonello Blandi, in cui, con lirismo, tutto inneggia alla vita ed alla natura.
“La via del colore” dei due artisti può essere ben rappresentata da un’espressione di Lucio Barbera “Al di là di una trasparente vena ironica, che gioca a spiazzare ed a trarre in inganno, c’è la riaffermazione della totale libertà”.
Monte di Pietà. Fino al 29 Maggio.
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