L’Amore Cannibale di Pippo Galipò

La rassegna ArtistiInVista-Mostre di Arte Contemporanea, alla galleria Kalòs di Messina, presenta la mostra “Amore Cannibale” di Pippo Galipò (messinese, classe 1965).
Di questo ultimo ci siamo già occupati tempo fa per una sua personale in cui, attraverso opere pittoriche, collage ed installazioni, parlava del “Niente” che rimbomba ossessivamente nella società attuale.
Oggi ritorna con un’altra personale in cui protagonista è sempre un’indagine interiore, ma l’attenzione dell’Artista si sofferma particolarmente su una attenta analisi dei sentimenti, anzi, dei non-sentimenti dell’uomo contemporaneo. Riflette sulla allarmante incapacità di comunicazione, di ascolto, con il cuore, con gli occhi e con le orecchie, nei rapporti sociali, e soprattutto in quelli di coppia, che pervade il mondo odierno.
Ecco che in tale mondo, l’individuo ne esce deformato, mostruoso. Ma nella esposizione di Galipò, il soggetto non è uno qualunque: è in particolare la donna. Una donna che, nonostante il galoppo dei tempi, la tanto famosa parità dei sessi, ancora oggi leggiamo e vediamo troppo spesso che, in un rapporto sentimentale, ne esce mostruosamente sconvolta. Galipò - donna stravolta
Sono protagonisti in mostra visi stravolti, corpi con una testa “sbagliata”, cuori “di carbone”, cuori incerti (“M’ama o non m’ama”), cuori “divorati” dalla durezza, da sentimenti sbagliati, da passioni gestite erroneamente. Si richiama nella mente un’opera della fine degli anni ’90, “Closed Contact N.14”, di Jenny Saville e Glen Luchford, in cui la Saville si fa fotografare nuda su lastre di vetro, risultando mostruosamente deformata, come se il suo corpo fosse modificato e potesse essere poi scandagliato, studiato.
Il tema indagato è particolarmente delicato (oltre che attualissimo) ma le opere, originali nella creazione ed intrise di un certo carattere “Pop”, si caratterizzano tutte per colori vivaci, intensi, sebbene si accostino armoniosamente.
Fa da perno a tutta la esposizione una installazione costituita da un cuore solido, rosso vivo, ma con una parte ancora blu… attorniato da tanti occhi spalancati, riprodotti su carta; a significare la necessità di riguardare, riosservare, riascoltare con il cuore. Galipò - installazione

Fino al 19 Febbraio.
Ingresso gratuito.

Laura Faranda

Laura Faranda

Nata a Messina nel 1984. Critica e curatrice di Arte Contemporanea. Anche Dottore di Ricerca in Geografia Umana e Culturale, per questo particolarmente sensibile all'interazione arte/territorio. Ama l’arte ed ogni suo riflesso: dalla tradizione artistica medievale alle espressioni di avanguardia, purché non si cada nel cattivo gusto. Desiderosa di conoscenza, sperimenta spesso i più diversi canali di ricerca. Per scirokko.it cura si occupa di critica d'arte contemporanea e della promozione di nuovi artisti e di eventi culturali messinesi e siciliani.
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