Il 3 Dicembre la Sala Mostre del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, nell’ambito della rassegna “R-esistenza d’artista, Visioni di Arte Contemporanea” curata da Saverio Pugliatti, ha accolto la mostra di un’altra artista messinese rinomata a livello nazionale: Francesca Borgia. Vive e lavora a Messina, ma è stata ed è protagonista di diverse mostre personali e collettive in Sicilia, ma anche a Roma e Brescia. Il tema da lei privilegiato è sempre stato la natura; alberi, isole, grovigli in attesa di diventare nidi e poi il mare. Il suo tanto ammirato mare. Come a sottolineare che dalla natura parte tutto: più l’uomo è sensibile ad approcciarsi ad essa, più sarà sensibile ad approcciarsi verso sé stesso. Ecco il punto dell’arte della Borgia: la percezione di tante brutture del mondo in cui l’uomo (quindi se stessa) si inserisce e la creazione, la trasposizione in arte di un suo desiderio di proteggersi ma anche di ripartire da esse. In mostra, infatti, protagonisti sono campi fioriti, distese e correnti marine, isole. Fulcro della esposizione è un tronco di albero con attaccato sopra metà cuore, di ceramica smaltata, rosso fuoco, gonfio, speranzoso di completarsi. Il cuore dell’individuo errante, che crede di essere ricco per le sue vittorie, ma soprattutto per i suoi errori. L’errore è per l’Artista “aperto, evolutivo, frutto della capacità di affrontare l’imprevisto. Dall’errore bisogna imparare. E’ una possibilità donataci per capire noi stessi e non arrenderci”. “L’Erranza”, insieme all’errore, contribuisce a spronarci a rinnovarci, a vedere uno sbaglio come l’inizio per ricominciare. Il metà cuore esposto è dell’uomo di oggi, il cuore di ognuno di noi.
Fino al 13 Dicembre 2015.
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