L’Università di Messina “premia” Giuseppe Tornatore

L’università degli Studi di Messina, nell’Aula Magna del Dipartimento di Lettere e Filosofia, ha conferito il Dottorato di Ricerca honoris causa in Scienze storiche – archeologiche e filologiche a Giuseppe Tornatore (Bagheria, classe 1956).
L’ultra famoso regista siciliano (anche sceneggiatore, produttore cinematografico e montatore), nei giorni in cui il cinema italiano è caduto in un profondo lutto con la mancanza del grande Ettore Scola (1931 – 2016), ha ricevuto l’importante titolo in quanto da anni legato a Messina. Esattamente trent’anni fa, in occasione dell’uscita del suo primo capolavoro “Nuovo Cinema Paradiso” (1988), quando in quasi tutta Italia il Film ancora non veniva pienamente accolto, la proiezione messinese registrò un grande successo, grazie all’opera di Gianni Parlagreco, ai tempi proprietario del cinema Aurora della Città. Parlagreco scelse di far pagare il biglietto solo dopo la visione della pellicola. L’idea fu vincente.
“Non sono mai del tutto soddisfatto di ciò che faccio. Vorrei fare sempre meglio e di più e non credo di aver ancora capito la magia del cinema, della sua genesi, frutto di esperienze vissute direttamente ed indirettamente per una vita intera, al momento del faticoso processo di produzione finale”.
Sicuramente Tornatore o si ama o si odia. Quasi ossessionato dallo stupire e dal cercare sempre idee nuove, è autore di film che, come detto da lui stesso, spesso dividono, ma in ultimo la critica li mette in pace.
Inevitabile il riferimento al suo ultimo film in corso “La Corrispondenza”, dove a fare da sfondo non c’è l’amata Sicilia, ma in cui ancora una volta al centro della narrazione cinematografica vi sono i rapporti umani e soprattutto quello fra un uomo ed una donna, tanto vicini in vita da non riuscire a staccarsi nel momento in cui uno dei due viene a mancare. Un rapporto atto a stupire, immergendo il pubblico in un contesto surreale, ma intensamente emblematico.
Altrettando inevitabile è stato un accenno ad Ettore Scola, di cui Giuseppe Tornatore ha parlato così: “E’ difficile dire se ci sono affinità tra il cinema di Scola ed il mio. Il suo modo di fare cinema è sempre stato bene inserito nel nostro costume e nel nostro periodo storico. Io non sempre l’ho fatto. Ho amato molto in lui la forza della struttura letteraria dei suoi film. Un grande regista, ma anche un grande sceneggiatore. I dialoghi, nei suoi film, sono insuperabili”.

Laura Faranda

Laura Faranda

Nata a Messina nel 1984. Critica e curatrice di Arte Contemporanea. Anche Dottore di Ricerca in Geografia Umana e Culturale, per questo particolarmente sensibile all'interazione arte/territorio. Ama l’arte ed ogni suo riflesso: dalla tradizione artistica medievale alle espressioni di avanguardia, purché non si cada nel cattivo gusto. Desiderosa di conoscenza, sperimenta spesso i più diversi canali di ricerca. Per scirokko.it cura si occupa di critica d'arte contemporanea e della promozione di nuovi artisti e di eventi culturali messinesi e siciliani.
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