Memories

L’anno scorso, di questi tempi, mi trovavo a fare ricerche su uno dei temi generali della psicologia: la memoria. Ero stufa delle classiche suddivisioni fra memoria di eventi passati, di eventi presenti, di eventi futuri, di episodi, di volti, di suoni, di come andare in bici. A questo ci arriviamo tutti. Così ho cominciato a cercare le cose più strane che riguardassero i nostri ricordi, a cominciare dal fatto che ricordiamo con convinzione cose false o dimentichiamo cosa non “vogliamo” ricordare. Dico vogliamo tra virgolette perchè spesso è frutto di un processo inconsapevole dimenticare un appuntamento con chi inconsciamente non volevamo vedere – ma a cui non abbiamo potuto o saputo dire no – o se scordiamo le chiavi di casa perchè forse quella sera a casa non ci saremmo voluti tornare. Perchè ricordiamo alcune cose ed altre no?

La memoria si basa su un meccanismo di osmosi. Non possiamo ricordare tutto, il nostro cervello non è un computer, quindi (in un modo peraltro estremamente affascinante) lascia morire quelle informazioni non importanti e conserva quelle salienti, quelle che hanno creato più connessioni neuronali. Allora mi sono chiesta che cosa succederebbe se ricordassimo tutto. La risposta seria è finita nella sezione Psicobiologia e Neuroscienze della rivista Psychomedia (“The dark side of human memory”) ma ve la posso anticipare, avremmo una malattia chiamata “sinestesia”.

La riflessione personale è che sarebbe veramente terribile ricordare tutte le brutte figure, le informazioni inutili, ogni volta che siamo caduti dalla bici col rischio di non andarci più, ogni promessa che non abbiamo rispettato, ogni persona spiacevole che abbiamo incontrato. Certo messa su questo piano, uno potrebbe essersi scordato anche un sacco di cose belle. Eh no, il cervello mica è scemo! I bei ricordi vengono posti al sicuro, coinvolgono più aree sottocorticali e più neuroni, per questo li ricordiamo vividamente.

Ora la fantasia onnipotente di ricordare tutto e sfruttare al massimo le nostre presunte capacità cerebrali fa parte dell’inconscio collettivo ed è piuttosto esaltante. Peraltro bene interpretata dalle recenti tendenze della fantascienza cinematografica, come in “Limitless”, “Trascendence” o “Lucy”. Eppure, dopo aver compreso bene i meccanismi della memoria, forse è preferibile un cervello come il nostro, che butta nel cestino le cose inutili e conserva le cose belle da un’altra parte, accanto alle emozioni.

Amelia Rizzo

01/12/2014

Amelia Rizzo

Amelia Rizzo

Amelia Rizzo, classe 1986. Si laurea in Scienze Cognitive e Psicologia presso l'Università degli Studi di Messina. Collezionista di titoli, a causa della sua passione per la Ricerca viene condannata a tre anni di Dottorato, ma pare ne abbia già scontato la metà. Chiamata a curare la rubrica di #psycologia, non ha potuto rifiutare questa insolita richiesta d'aiuto.
1 Commento
  1. […] abbiamo precedentemente affermato, la nostra mente agisce secondo un principio di economia delle informazioni. Così, specialmente nel caso in cui conosciamo una persona nuova, il nostro cervello opera […]

    01/09/2015 at 10:00

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