Mostre: lo spazio dell’arte senza cornici

“NonQuadri-Un viaggio oltre lo spazio immaginato”, mostra nata da un’idea destinata ad ad evolversi nei prossimi mesi, di Luigi Mondello (messinese, Art Promoter e curatore della mostra), con il contributo del critico d’arte  Mosè Previti e di Piero Serboli (artista messinese), ha trasformato i locali di un vecchio negozio in una originale galleria d’arte. Sedici artisti in mostra (Antonio Amato, Antonio Bonanno Conti, Francesca Borgia, Simone Caliò, Nino Cannistraci, Manuela Caruso, Pippo Galipò, Pietro Mantilla, Pippo Martino, Filippo Minolfi, Stello Quartarone, Nino Rigano, Bruno Samperi, Alfredo Santoro, Piero Serboli, Aurelio Valentini) a cui si è proposta una sfida: creare un quadro oltre le cornici. Il progetto, in corso per tutto il mese di Gennaio, accettato con entusiasmo dagli artisti che hanno scelto di aderire, sta anche ricevendo una buona risposta di pubblico.

Opere d’arte come uno spazio liberato dalla prigione della cornice. La dimensione dell’immaginazione, che finalmente trova una sua “non”- identificazione. Un’area che si libera da una circoscrizione, riuscendo a riempirsi di tutta la creatività possibile. Emozione e ragione si confondono e, attraverso la sintesi del segno, del gesto e del colore, diventano una entità nuova, rivoluzionaria”.

Questa la cifra sPietro Mantilla eguita dall’ esposizione che, attraverso la consapevolezza di un momento storico critico per la città dello Stretto, si propone come ulteriore sprone per “svecchiare”, il contesto messinese attraverso una rinnovata fiducia nel campo artistico della città stessa. Ogni lavoro indaga specificatamente intorno all’emozione. Termine coerente con la tematica della mostra. Si conosce, infatti, la sua origine etimologica, ma non si riesce ad identificare entro confini ben precisi la essenza che va esprimendo. Ciò che pare certo è che le emozioni sono parte integrante della natura umana. Proprie dell’individuo di ogni latitudine, lo rivoluzionano. Il progetto è tutto un anti-forma, uno svecchiamento, un messaggio rivoluzionario: la scelta della location, il “Non”-catalogo (esso è infatti l’insieme di piccole schede riassuntive sulla mostra e sulle idee degli artisti, senza rilegatura), le opere. Ogni artista si presenta con un lavoro, espressione manieristica di una non-“cornice”. Alcuni esempi: gli omini glabri, colorati, accostati l’uno all’altro in modo “asmatico”, come fossero un ossessivo messaggio pubblicitario di Antonio Bonanno Conti. Il mare, immancabile in una città come Messina, di Francesca Borgia (espresso dalla tela) e di Simone Caliò (richiamato da un dittico realizzato con legna delle spiagge bagnate dallo Stretto).Pippo Galipò Il Santo Errante deforme e le “visioni” di Pippo Galipò; simboli che attingono all’inconscio, generando altre dimensioni, altri spazi. La donna primitiva di Pietro Mantilla. Di spalle, come se, da fuori il quadro, tornasse al quadro stesso. Il caos alfanumerico di Stello Quartarone. Gesto pittorico, segno, numero e parola esprimono tutto il mistero, il codice della sua arte.
I “Ruderi” di Bruno Samperi. Esprimono tutto il fascino delle rovine, intendendo queste non un punto in cui soccombere, bensì un punto da cui partire. E poi le figure femminili di Aurelio Valentini. Una donna “triplicata”. Parte da lontano, arriva centrale e fuori esce dal quadro. Stanca, presa dai suoi pensieri, avvolta, dalla testa ai piedi, dalla sua mantella. Non curante dello spettatore, si dirige verso una meta altra.

Una mostra che riflette e fa riflettere e che lascia al visitatore una ulteriore “chicca”: una “gru” di carta, simbolo giapponese augurale, di fedeltà, di pace e di speranza: che sia un segno di luce propizia per la nostra città.

Fino al 30 Gennaio.

Via Giordano Bruno (angolo via E.L. Pellegrino)

Ingresso Gratuito.

Laura Faranda

Laura Faranda

Nata a Messina nel 1984. Critica e curatrice di Arte Contemporanea. Anche Dottore di Ricerca in Geografia Umana e Culturale, per questo particolarmente sensibile all'interazione arte/territorio. Ama l’arte ed ogni suo riflesso: dalla tradizione artistica medievale alle espressioni di avanguardia, purché non si cada nel cattivo gusto. Desiderosa di conoscenza, sperimenta spesso i più diversi canali di ricerca. Per scirokko.it cura si occupa di critica d'arte contemporanea e della promozione di nuovi artisti e di eventi culturali messinesi e siciliani.
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