Non volevo entrare nel merito di una questione che sta coinvolgendo il mondo intero ma purtroppo dovrò farlo. Dovrò farlo per un dovere civico e per una passionaccia che mi porto dietro da quando sono nata. Il diritto- dovere di cronaca, qualunque essa sia. Scirokko, non ci tiene ad appassionarsi all’attualità, non ci tiene perché non ne sente la necessità, visto che ci sono ben altri illustri e competenti organi di informazione che si dedicano a questo; solo che quando si parla di stampa e spesso si accosta a questa la parola libertà, qualche considerazione va pur fatta. Quello che è successo nei giorni scorsi a Parigi nella redazione di Charlie Hebdo non è certo un momento gratificante per la storia di nessun paese e la piega che sta prendendo la vicenda non lo è altrettanto. “Charlie” ci andava pesante, con tutti. Per pesante intendo dire che alcune vignette non rasentavano la volgarità, lo erano. E spesso non ci ho trovato nulla di satirico o ironico ma derisione e scherno, nei confronti di tutti. Musulmani o cattolici, politici o normali cittadini. E oggi più che mai, prendetemi per bacchettona o semplicemente per stupida, credo che sorridere sia cosa molto diversa dal deridere e che i diritti si difendano con un’azione critica che disegni nuove prospettive invece di ricalcarle in maniera esasperata. E un giornale, qualunque sia la sua tiratura o ambizione non può permettersi di abusare di una parola: libertà, tanto quanto nessuno merita di morire e nessuno merita di uccidere.
Ileana Panama
direttore@scirokko.it
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