Paolo André Gualdi: il pianista “sotto l’oceano”

Sarà il Teatro Trifiletti di Milazzo, ad ospitare questa sera, “Mylae Classic – concerto per pianoforte, evento benefico promosso dal Leo Club e dal Comune mamertino, il cui ricavato sarà destinato al Centro Clinico Nemo Sud di Messina per l’assistenza alle persone affette da malattie neuro-muscolari. Una serata all’insegna della musica classica grazie alla presenza del pianista Paolo André Gualdi, che sbarca in Sicilia direttamente dagli Stati Uniti. Il musicista, grande appassionato d’immersioni subacquee, racconta a scirokko.it un po’ di sé, della sua carriera e dei nuovi progetti.

Quanto è importante per un musicista partecipare a queste iniziative e che valore assume la musica, quando il proprio talento artistico diventa uno strumento e si fa promotore di un messaggio d’amore?

Penso che la musica e il bello in generale siano essenziali per il benessere dell’uomo. Oltretutto la musica è un linguaggio universale e credo quindi che sia il mezzo ideale per diffondere messaggi nobili. Sono quindi molto felice ed onorato di far parte di un evento che promuove una causa di così alto valore, e spero che il pubblico reagirà in maniera entusiastica a questo bel connubio tra musica ed opere di bene.

Quanto incidono la vita privata e le esperienze personali sul percorso artistico di un musicista?

Gualdi1xCredo che le proprie esperienze incidano enormemente sulla nostra sensibilità artistica e credo fermamente nel vivere la propria vita, per fare esperienze al di là del pianoforte e quindi avere qualcosa da “raccontare” attraverso la musica. Sono molto scettico quando si parla di musicisti che studiano 8-9 ore al giorno, facendo enormi rinunce personali (tranne in alcuni casi, come in preparazione di grossi concorsi). Penso che si rischi di diventare molto “asciutti” e troppo concentrati sull’aspetto tecnico e accademico del suonare. Un buon equilibrio tra questi aspetti tecnici e il curare il proprio istinto musicale oltre alla propria sensibilità secondo me è alla base dell’essere un musicista interessante, che ti comunica emozioni, e che quindi ti lascia qualcosa.

Qual è stato il suo percorso artistico? Sappiamo che suo padre è un musicista e che è stato proprio lui ad avviarla agli studi pianistici.

Ho cominciato a cinque anni con mio padre. Poi, fui ammesso al conservatorio di Santa Cecilia di Roma dopo aver preparato l’esame con un trombettista. Dopo l’ottavo anno di corso ebbi l’occasione di andare a Parma a studiare con Roberto Cappello, un vero e proprio cambio di marcia che mi trasformò da studente di conservatorio ad ambizioso e giovanissimo pianista. Dopo il diploma, l’incontro con Carlo Maria Dominici. Dopo aver lasciato l’Italia, ho avuto altri due maestri fantastici, l’uruguaiano Enrique Graf e il russo Evgeny Rivkin. Sono particolarmente soddisfatto del fatto che i miei maestri hanno tutti stili e background diversi, in quanto credo abbiano ognuno contribuito a rendere la mia formazione musicale molto “universale” anziché rigidamente legata ad una particolare scuola d’insegnamento.

Sappiamo che ha una grande passione per il mare e le immersioni. Tra i suoi più cari amici c’è anche Simone Arrigoni, pluriprimatista mondiale di apnea (456 metri “foot push”). Che cosa  spinge un affermato pianista, che ha dedicato la sua vita interamente alla musica, ad amare un luogo in cui invece predomina l’assenza di suoni?

Da sempre ho avuto un profondo amore per tutte le espressioni della natura, specialmente per il mare e le sue creature. Piu’ che il silenzio a me piace l’aspetto visivo e le sensazioni fisiche dell’essere sott’acqua, l’incontro con questo ambiente a noi in parte estraneo. E poi mi affascina anche la ricerca di un equilibrio, sia mentale che fisico, per raggiungere delle apnee soddisfacenti così da poter godere in maniera totale dell'”abbraccio” del mare.
E poi.. a pensarci bene, anche il silenzio è musica, le pause sono una parte a volte determinante di un brano. E il silenzio sott’acqua é una musica unica… Purtroppo però non ho mai fatto immersioni nel vostro splendido mare.

Progetti per il futuro?

Un nuovo CD dedicato a due compositori, uno barocco quasi sconosciuto, Platti, e l’altro Schubert. Fra i tanti progetti futuri, ce n’è uno a cui tengo particolarmente ancora in via di definizione. Un progetto filmico sul mare e le immersioni che trae spunto dal libro scritto da Francesco Saverio D’aquino, Luca Lucarini e Fabio Perozzi, appassionati come me del “mondo sommerso”, e nel quale per l’appunto spero di poter curare la colonna sonora.

www.pagualdi.com

Lo spettacolo, patrocinato dal Comune di Milazzo e organizzato in collaborazione con l’associazione Darshàn, Image ed Europa Due Media & Congress,  sarà presentato dal giornalista Massimiliano Cavaleri e da Pierpaolo Ruello.

Dario Donnina

Dario Donnina

Dario Donnina

Giornalista trentaquattrenne messinese, laureato prima in Lingue e Letterature Straniere, poi in Metodi e Linguaggi del Giornalismo presso l’Università di Messina. Ha trascorso periodi di studio e lavoro all’estero. Dal 2011 al 2013 coordinatore dell’Hay Festival Segovia, evento internazionale che si svolge ogni settembre a Madrid. Su scirokko.it è sua la firma della rubrica Storie.
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