Si continuano a celebrare morti. Si continuano a ricordare pagine infelici, tristi e delittuose che purtroppo, appartengono alla nostra terra. Il ricordo deve continuare a vivere tanto nelle pagine di storia quanto in quelle della gente comune che ogni giorno lavora, studia, va via dalla Sicilia, torna. Ecco, se mi chiedeste un motivo per odiare la Sicilia, dovrei pensarci bene, sedermi a tavolino e pensarci a fondo, forse passerebbero delle ore. “Il clima no – solo noi sappiamo quanto è unica una giornata d’autunno in Sicilia, un tramonto, una giornata tersa; il cibo nemmeno – in Sicilia si mangia e si beve in maniera eccellente; la gente”. Spesso si attribuisce alle persone che vivono in Sicilia il male di questa terra. Si parte dai politici e si finisce con gli automobilisti. Nessuno di noi sembra essere degno di vivere in quest’isola. Eppure noi siamo quelli che accogliamo, siamo quelli che aggiungiamo posti alle nostre tavole, siamo quelli che abbiamo fortemente e ideologicamente respinto qualsiasi forma criminale. Personalmente sono stanca di dover parlare di Sicilia sempre e solo in termini di clima, cibo, persone, mafia. Ho bisogno di parole diverse che identifichino la nostra terra. E ho bisogno di persone diverse che le pronuncino, persone che la smettano di lamentarsi e si adoperino per trovare soluzioni non che prendano una valigia e scappino. E voglio persone che abbiano vicine le istituzioni, non che cerchino di fotterle, voglio amore, rispetto, attenzione, stima, riguardo e quell’onore che non è prepotenza, arroganza, insolenza, voglio che tutto cambi per migliorare. E non voglio più scrivere un editoriale del genere.
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