Trentasei anni senza John Lennon

New York. Era l’8 dicembre del 1980 e John Lennon stava rientrando a casa con la moglie. Erano le 22.52, quando cinque colpi di pistola lo colpirono alle spalle, facendolo cadere a terra tra le braccia di Yoko Ono. Mark David Chapman, colui che gli aveva sparato, estrasse “Il giovane Holden” e cominciò a leggere, mentre il custode del Dakota Building si precipitò fuori dallo stabile e gli gridò: «Lo sai cosa hai fatto?». La risposta fu lucida, fredda, agghiacciante: «Sì, ho appena sparato a John Lennon». Alle 23.07 venne dichiarata la morte e Chapman venne arrestato. Sulla figura dell’assassino sono state raccontate tante storie, alcune che parlano di un complotto, altre di un malato di mente. La verità la racconta lui, che impugnò la pistola e privò l’umanità di uno dei più grandi musicisti di sempre: Chapman era depresso e la sua condizione di “nulla” lo avvolgeva al punto tale da annientarlo; per uscire da quella condizione e riappropriarsi della sua identità, avrebbe dovuto uccidere colui che, invece, era riuscito a far parlare di sè il mondo. E così fece.
Sono trascorsi trentasei anni da allora. Trentasei anni in cui vengono ancora costruite le teorie più disparate sulla morte di un’icona mondiale: dal complotto alle cospirazioni, dagli indizi all’interno delle sue canzoni che lasciavano presagire la sua morte alla responsabilità del governo statunitense. Perchè John Lennon non era solo un ex Beatle, non era solo un musicista; era un pensatore, un attivista, un pacifista.

Oggi, anche Scirokko.it lo ricorda. Con un brano che, mai come in questo momento, risuona nelle coscienze di tutti.

The dream is over – Il sogno è finito
What can I say? – Cosa posso dire?
The dream is over – Il sogno è finito
Yesterday – Ieri
I was the Dreamweaver – Ero un tessitore di sogni
But now I’m reborn – Ma ora sono rinato
I was the Walrus – Ero il tricheco
But now I’m John – Ma ora sono John
And so dear friends – E così cari amici
You’ll just have to carry on – Dovete solo andare avanti
The dream is over – Il sogno è finito

 

In copertina gli occhiali insanguinati di John Lennon. La foto fu scattata da Yoko Ono, il giorno dopo la morte del marito.

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