” ‘U Casteddazzu ” di Messina

“Castiddazzu”, “Castellazzo”, poi ingentilito in “Castellaccio” è la più antica struttura fortificata di Messina. Si trova in Salita Castellaccio (una traversa di V.le P.Umberto) e  si erge a 150 m. sul livello del mare, a dominio della sottostante vallata di Gravitelli e di v.le P. Umberto.
Gli storici locali considerano il “Castellaccio” la fortezza primigenia, opera del mitico gigante Orione, costruita su mura attribuite a popolazioni preelleniche. Altri la considerano una costruzione dei Mamertini (popolazione d’origine per lo più campana, arruolata da Agatocle, tiranno di Siracusa. Alla morte di quest’ultimo, nel 289 a.C., i Mamertini si impadronirono, a tradimento, della città greca di Messina, dominandola per oltre vent’anni e trasformandola da centro agricolo e commerciale a base per le loro scorrerie piratesche. Altri ancora (ed è l’ipotesi più probabile) ritengono che si tratti di una fortificazione di età bizantina.
La sua antichità è confermata dal fatto che uno degli stemmi che nel tempo ha rappresentato la città di Messina era costituito da uno scudo con tre torri, che si riferivano a quella di Castellammare, Matagrifone e, appunto, Castellaccio. La struttura è quasi integralmente conservata nel suo impianto essenziale. La sua evidente irregolarità ed i differenti materiali impiegati nella realizzazione dimostrano che è erroneo pensare che risalga al 1500, come si legge oggi, piuttosto che debba risalire ad epoca più antica.
L’Istituto Italiano dei Castelli si augura che, in sinergia con quanti hanno a cuore il patrimonio culturale-monumentale messinese, si possa procedere alla progressiva bonifica del “Castellaccio”. Così, forse, da edificio abbandonato, lasciato in balìa del vandalismo e di leggende varie che lo vogliono dimora di fantasmi e luogo di morte, quasi sconosciuto ai più dei Messinesi, potrà essere restituito alla Città, aggiungendosi agli altri tasselli di identità messinese ancora troppo sottovalutata.