Demetrio Scopelliti: “Carte & pitture (Amor Vacui)” | scirokko.it

Si è appena conclusa alla galleria Kalòs di Messina “Carte & Pitture (Amor Vacui)”, la personale di Demetrio Scopelliti, a cura di Emanuela Tropea.

Scopelliti, professore all’Istituto d’Arte cittadino ed artista, ha presentato ad un numeroso ed interessato pubblico il suo ultimo progetto artistico: opere di medio formato, dai colori ricercati e pittura pastosa, frutto di una attenta ricerca e sperimentazione materica che arriva alla mistione di colla, polvere di quarzo, stucco, carta, pezzi di stoffa.

Ancor prima del titolo è il sottotitolo, “Amor Vacui”, che suggerisce quello che può considerarsi il tema di tutta la esposizione: la ricerca del vuoto rigeneratore di colore.

Infatti la mostra potrebbe dirsi svilupparsi su due filoni; uno in cui la linea guida e’ sicuramente la sperimentazione della materia unita ad un certo senso malinconico dato dall’aggiunta del disegno di elementi architettonici antichi, l’altro dove a dominare la scena è la carta bruciata a simboleggiare non tanto la sperimentazione quanto il desiderio di una distruzione per una del tutto nuova rigenerazione. Ed è parso soprattutto questo secondo filone quello interessante, principalmente perché in linea con il tempo odierno, come se Scopelliti attraverso la sensibilità tipica dell’Artista ha sentito il bisogno di esprimere a suo modo, per mezzo del suo fare arte, una acuta riflessione innanzitutto sulla realtà di oggi in cui la troppa superficialità impedisce alla maggior parte degli individui di scendere sotto al “colore”. Esattamente il contrario di ciò che fa l’Artista nei suoi lavori: svela il colore, anche attraverso l’introduzione del bianco, che per antonomasia è il primo colore, o meglio, la dimensione che contiene tutti i colori, provocando così un’armonia di pieni e di vuoti, di presenza e di attesa.

Le opere in cui a dominare è la carta bruciata risultano particolarmente di impatto, più dirette, il cui colore marrone della superficie bruciata fa pensare all’usanza di certi paesi secondo cui si legge il fondo della tazzina del caffè, credendo che andando oltre la macchia si arrivi al proprio destino. Ecco, credo sia questa la chiave della attuale ricerca artistica di Scopelliti.

Una mostra che si è rivelata interessante, che certamente condurrà ad altre sperimentazioni.

Per chi fosse interessato ai lavori di Demetrio Scopelliti, può contattarlo a:

[email protected]    oppure  può visitare il suo studio d’arte in Contrada Acqua del Conte, n. 4    o ancora, visitare il suo sito  scopelliti.altervista.org

Di seguito, qualche scatto della mostra per cui si ringrazia Manuela Smeriglio.

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