Quando i sogni diventano realtà: “Di amori diversi” di Fabrizio Palmieri

Incredulo e raggiante, si presenta così Fabrizio Palmieri, vincitore della IV edizione del prestigioso premio letterario Perseide. Una vittoria inaspettata per il messinese, che aveva deciso di partecipare al concorso per mettersi alla prova. Invece, sia la giuria popolare che quella di qualità hanno deciso di premiare la sua opera narrativa, conferendogli il gradino più alto del podio nella categoria inediti.

“Un sogno che si avvera”, così lo definisce lo stesso Palmieri che avrà la possibilità di pubblicare la sua ultima fatica. Fabrizio ricorda con tenerezza un episodio della sua infanzia riguardante l’amore precoce per la lettura: un giorno la madre lo porta in libreria, e lui resta subito colpito dalla copertina di “Guerre stellari”. Diventato in breve tempo un divoratore di libri, si appassiona presto al fantasy con lo Hobbit e a 17 anni si cimenta nei primi tentativi di scrittura, dopo aver letto “I draghi del crepuscolo d’autunno” di Margaret Wise e Tracy Hickman.

Nel ’97 arriva la prima prova di scrittura professionale con una sceneggiatura e soggetti per fumetti destinati a Panini e Star Comics. Dopo la partecipazione a concorsi letterari come Terremoti di carta e la stesura di numerose storie noir, fantasy e gothic fantasy, arriva l’illuminazione, un romanzo che porta la diversità già nel titolo: “Di amori diversi”.

La storia è ambientata a Taormina, un luogo fortemente amato dall’autore, un posto incantato con i suoi paesaggi, i colori e i profumi. “Taormina è un luogo da vivere, fatto di pure sensazioni riversate dentro i personaggi, non solo quelle che ho provato io, ma anche dalle persone a me vicine e comunicate a livello empatico”, spiega Fabrizio.

Tre sono i singolari protagonisti del romanzo: un prete mezzo irlandese e mezzo siculo, una trans dalla vita travagliata che difende la sua anima delicata, indossando una spessa corazza e un food and beverage manager che si trova a lavorare per un’agenzia che colloca personale specializzato. I destini di questi personaggi s’intrecciano quando per un motivo particolare, il manager, definito “cacciatore di teste”, si trova a lavorare nel settore a lui più congeniale, quello del food and beverage.

Un altro personaggio curioso è Turi Fraula, bassino e rosso in volto, che rappresenta la coscienza popolare perché parla per detti e diventa una spalla per Don Gualtiero McKenzie. Proprio attraverso di lui si esplica l’elemento linguistico strettamente connaturato alla nostra terra.

“Di amori diversi” è un titolo fortemente evocativo, come racconta lo stesso Fabrizio sono diversi gli amori che vengono presentati in questa storia: l’amore per il lavoro, quello per una religione e quello per la vita che si sta conducendo. L’autore lo afferma senza esitazioni: “L’amore è l’elemento che unisce tutto. Può anche dividere, ma alla fine c’è sempre un motivo per cui ci si separa ed è sempre un motivo d’amore”.

 

Stefania Arinisi

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