10 Patrimoni Unesco in Sicilia | scirokko.it

L’Italia – con 51 siti – vanta il maggior numero di patrimoni protetti dall’Unesco. Di questi, ben 7 sono Patrimoni Unesco in Sicilia3 appartengono al patrimonio immateriale dell’umanità. Ecco quali sono.
1. Villa Romana del Casale (1997). Situata a 4 km da Piazza Armerina, è ritenuta un sublime esempio di lussuosa villa romana, che illustra graficamente le strutture sociali ed economiche del suo tempo. I mosaici che la decorano sono unici per la loro qualità artistica e la novità dell’ampiezza.
2. Valle dei Templi di Agrigento (1997). Fondata nel VI secolo a.C. dai greci, Agrigento è stata una delle principali città del Mediterraneo. I resti dei magnifici templi dorici che dominano la città antica testimoniano la sua supremazia e fierezza e costituiscono uno dei massimi esempi dell’arte e della cultura greca.
3. Isole Eolie (2000). Di origine vulcanica, situato nel Mar Tirreno, a Nord della costa messinese, l’arcipelago è composto dalle isole Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Vulcano e Stromboli (entrambi vulcani attivi). I peculiari aspetti vulcanici delle isole sono oggetto degli studi della vulcanologia mondiale: i continui processi ancora oggi ne mutano il paesaggio e la composizione geologica.
4. Le città tardobarocche della Val di Noto (2002). Le 8 città della Sicilia sud-orientale – Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli – rappresentano una considerevole impresa collettiva e una notevole testimonianza del genio esuberante dell’arte e dell’architettura del tardo Barocco. Ricostruite dopo il 1693, esse descrivono particolari innovazioni nella progettazione urbanistica e nella costruzione di città in una zona perennemente a rischio di terremoti ed eruzioni da parte dell’Etna.
5. Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica (2005). Il sito si divide in due parti. La prima è la Necropoli di Pantalica, che contiene più di 5.000 tombe, reperti dell’epoca bizantina e i resti dell’Anaktoron (Palazzo del Principe). La seconda parte è l’Antica Siracusa – inclusa Ortigia – il primo nucleo fondato dai greci nell’VII sec. a.C.. Sul suolo di questa città rimangono i resti del Tempio di Atena (V secolo a.C.), di un teatro greco, un anfiteatro romano e molte altre costruzioni. L’antica Siracusa rappresenta una testimonianza – unica nel suo genere – dello sviluppo della civilizzazione mediterranea di oltre 3 millenni.
6. Monte Etna (2013). Con un’altezza di 3,335 m slm, l’Etna è il vulcano più alto d’Europa e il più attivo al mondo in termini di frequenza eruttiva (documentata da almeno 2700 anni). È considerato un laboratorio naturale per vulcanologi, geofisici e altre discipline delle scienze della terra.
7. Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale (2015). Una serie di strutture religiose e civili che risalgono al periodo del regno normanno di Sicilia (1130-1194): il Palazzo Reale, la Cappella Palatina, la Zisa, la Cattedrale, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la Chiesa di San Cataldo e il Ponte dell’ammiraglio a Palermo; il Duomo di Monreale e il Duomo di Cefalù. Complessivamente, sono l’esempio eccezionale di un sincretismo socio-culturale tra la cultura occidentale, islamica e bizantina, che ha dato luogo a un’espressione architettonica e artistica basata su nuovi concetti di spazio, struttura e decorazione.
Infine, sono capolavori del patrimonio immateriale dell’umanità:
8. L’opera dei Pupi (2001). Alta espressione della tradizione culturale popolare italiana, questo particolare tipo di teatro delle marionette si affermò in Sicilia agli inizi del 1800. La scultura, la costruzione e la pittura delle marionette – rinomate per le intense espressioni facciali – erano realizzate dagli artigiani con metodi tradizionali unici.
9. La dieta mediterranea (2010). Modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio – costituito da olio di oliva, cereali, frutta e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini, carne e vino – è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise dalla comunità e si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità; garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura.
10. La vite ad alberello di Pantelleria (2014). Una pratica agricola unica nella coltivazione della vite, tramandatasi di generazione in generazione. L’alberello pantesco è basso e riparato da una conca di terreno realizzata per permettere la produzione di uva e proteggere la vita stessa della pianta dalle condizioni climatiche sfavorevoli che caratterizzano Pantelleria per 9/10 mesi l’anno.

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