Cairoli: Caruso/Morganti

Ogni comunità che si rispetti gode di spazi per la vita sociale, dove potersi sentire a proprio agio anche se sopra il capo non vi è alcun tetto ma solo il cielo.
Piazza Cairoli a Messina è oggi tra i luoghi di riferimento per i cittadini: adulti, bambini e anziani sostano ogni giorno tra gli alberi dalla folta chioma che copre tutta la piazza; gruppi di ragazzi si raccolgono spesso attorno alle sedute, talvolta anche in quelle mattine in cui si fa deliberatamente vacanza da scuola.
Gran parte del quotidiano di Messina si svolge proprio a piazza Cairoli, che non è solo un luogo statico ma anche dinamico, di passaggio, di scambio.
Senza dubbio Distrart ha dato un valore aggiunto a questo luogo, grazie all’opera di Manuela Caruso (alias MaCa) e Daniele Morganti (alias TOFI), che con il loro lavoro hanno fatto alla città il dono eterno dell’arte.
MaCa, nella sua intervista per scirokko.it, ha così espresso il suo impegno: “Il ruolo dell’artista è di esprimere opinioni come tutti gli altri. L’opinione di un’artista è come l’opinione di qualsiasi altro individuo, non ci vedo verità nascoste, forse solo un linguaggio diverso per esprimerle. Nel mio caso è una necessità d’espressione, e la pittura è il mezzo che so usare meglio (sicuramente meglio delle parole). Potrei peccare di presunzione, ma forse l’artista è un essere più sensibile, che riesce a cogliere alcune sfaccettature di questo mondo: le più profonde, effimere, sensibili”.
Sicuramente l’esperienza Distrart ha avuto un importante impatto sociale, soprattutto perché il contatto con il pubblico è stato immediato e vi è stata occasione di confronto diretto con gli autori, proprio mentre operavano. TOFI, nell’intervista per scirokko.it, ha raccontato così la sua esperienza: “Lavorare in strada è un’esperienza eccezionale, che consiglio di fare a qualunque artista, perché ti mette in contatto con i fruitori delle immagini che crei, e vuoi o non vuoi, ti da un feedback immediato di quello che stai facendo, che può essere un evento molto positivo, e a volte molto negativo”.
A volte troppe parole non giovano all’arte che esprime se stessa con la sua sola presenza. Per questo lasciamo che siano le opere stesse a raccontare la loro genesi, passando per la descrizione dello stesso artista che le ha prodotte. Di seguito le schede delle pensiline del tram a Piazza Cairoli.

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