Da qualche tempo, il fashion system manifesta un interesse sempre più crescente verso il mondo dell’infanzia. La ricerca dell’eterna giovinezza è diventato il massimo ideale, il fine ultimo, la chimera cui tendere a tutti i costi. Vi è capitato di aprire una rivista o una pagina web e trovarvi celebrità vestite in modo assurdo e bizzarro, immortalate con outfit non proprio adatti alla loro “fascia di età”? Impossibile non notarle… sembrano conciate come mascotte appena evase da un parco giochi a tema, rigorosamente dotate di capelli a forma di teste di animali…
Questa tendenza è definita “childlike”, “childish” oppure “childhood”: termini che fanno riferimento a tutto ciò che è infantile, bambinesco, e anche volutamente naif.
Gli stilisti sembrano fare a gara a chi la spara più grossa, o per meglio dire a chi propone la collezione più provocatoria e bislacca, capace di catalizzare l’attenzione dei più. I personaggi dei cartoons, delle fiabe , dei giochi che abbiamo amato da bambini sono stati i protagonisti indiscussi delle passerelle degli ultimi due anni.
Qualche esempio? Il visionario Jeremy Scott, per la stagione primavera-estate 2015 di Moschino, ha costruito intorno alla mitica figura di Barbie un’intera collezione. Prima era stato il turno di Spongebob e McDonald’s – si, quello degli hamburger – mentre le collezioni 2015/2016 hanno tratto ispirazione dai Looney Toons e Teddy Bear. Per rifarvi gli occhi http://moschino.com/it .
Shrimps, marchio della stilista londinese Hanna Weiland, ha portato una ventata d’allegria e un tocco yabba-dabba-doo con una collezione di audaci e coloratissime pellicce ecologiche, ispirate nientepopodimenochè ai Flintstones. http://shrimps.co.uk .
E ancora, stile sempre frizzante e spregiudicato, per un altro brand londinese che fa impazzire le star, Charlotte Olympia, http://eu.charlotteolympia.com . Colori accesi e brillanti, borse – e soprattutto scarpe – dal design eccentrico, che richiamano alla mente oggetti dell’universo femminile, ma anche frutta e cibo, simboli e animali, sempre caratterizzati da un tocco di femminilità e humor.
Insomma, che ci piaccia o no, quello che chiamano #childlike è un trend attuale e vincente perché interpreta appieno una malattia da cui saremo colpiti tutti, prima o poi: la sindrome di Peter Pan.
Ma in fondo chi non aspira all’eterna giovinezza? Nessuno di noi vorrebbe invecchiare… e poi, ammettiamolo, non è molto più divertente sentirsi giovani?
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