Egidio De Fichy (Messina, 1910-2004) inizia l’attività artistica nella sua città natale stimolato dalla figura del nonno materno Giovanni Scarfì e da Antonio Bonfiglio. Nel 1934 vince la borsa di studio Tommaso Aloysio Juvara, con la scultura in gesso “Don Saro”, il cui premio gli consente di perfezionare la sua formazione a Roma dove frequenta l’Accademia Inglese e la Scuola Libera del Nudo del Circolo Artistico. I frequenti richiami alle armi lo distolgono forzatamente dai suoi studi, ma non gli impediscono di tornare alla sua arte; si iscrive così al Museo Artistico Industriale di Roma, dove nel ’43 ottiene il diploma. Dopo la guerra torna a Messina e viene assunto al Genio Civile con il titolo di Assistente con mansioni di disegnatore. In questo periodo esegue un bassorilievo, oggi negli uffici del Genio Civile. Partecipa a numerose mostre regionali e nazionali, individuali e collettive, ottenendo numerosi premi. Partecipa inoltre attivamente alla vita culturale e sociale della Messina di allora, che lo vede “giovane promessa nel campo dell’arte”, “scultore dotato di una particolare sensibilità” e “scrutatore profondo del tratto e dell’intimo” . L’ultimo riconoscimento (2003), all’Università, il premio Messina Città d’Arte.
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