Nella circolare piazza Antonello, sorge una delle poche gallerie presenti in tutta Italia: la galleria Vittorio Emanuele III. Al centro di numerosissimi dibattiti, che vorrebbero farle riappropriare la sua identità originaria – ossia polo residenziale e commerciale – la galleria ha la sua storia, che forse non tutti conoscono.
Progettata dall’architetto Camillo Puglisi Allegra, per ospitare la sede della S.G.E.S. (Società Generale Elettrica della Sicilia), fu inaugurata il 13 agosto 1929 (dopo cinque anni di lavori) in concomitanza alla ricostruzione del Duomo. Pensata come un lussuoso salotto cittadino, venne considerata all’epoca un edificio all’avanguardia, costruito con le più innovative tecniche di ingegneria e con dettagli e finiture di lusso. Nel 2000, è stata riconosciuta bene di interesse storico e artistico ai sensi della legge 1089/39.
Per lungo tempo, questo gioiello, collocato nel centro cittadino, ha subìto ogni forma di degrado, perdendo la dignità che l’ha sempre contraddistinta. Ma la forza dei messinesi gli ha consentito di accettare una nuova sfida: ridare lustro e bellezza ad un edificio che non potrebbe essere pensato in modo diverso rispetto a come è stato pensato nella sua realizzazione: luogo di ritrovo, di commercio e di manifestazioni pubbliche di una città che ha ancora tanta voglia di esprimersi.
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