Ancora una volta il binomio Meridione e Cultura risuona al meglio: si è diffusa infatti in questi giorni la notizia in merito alla vittoria di Palermo come città capitale della cultura 2018 e noi di Scirokko.it vogliamo rendere omaggio al capoluogo siciliano mostrandovi uno dei suoi angoli più affascinanti e ricchi di storia.
“I Quattro Canti”, che vedono oggi l’intersecarsi tra Corso Vittorio Emanuele e Via Maqueda, era in origine un incrocio che si diramava in quattro direzioni verso i principali quartieri cittadini ossia la Kalsa, la Loggia, il Capo e l’Alberghiera; il progetto fu affidato nel 1606 dal Viceré all’architetto Giulio Lasso, ispirato dal modello Quattro fontane di Roma, e fu terminato solo nel 1630. Le facciate dei quattro palazzi che si susseguono in stile ionico e poi dorico sono adornate da dodici statue disposte su più livelli: partendo dal livello più basso verso il più alto, si possono osservare le rappresentazioni delle quattro stagioni, dei sovrani spagnoli Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV, infine le quattro Sante protettrici palermitane, Sant’Agata, Santa Oliva, Santa Ninfa e Santa Cristina; alla base dei cantoni è possibile ammirare la bellezza di quattro fontane progettate da Salvatore Bonomo per rappresentare i quattro fiumi che bagnavano la città, Oreto, Kemonia, Pannaria e Papireto.
Piazza Villena ha rappresentato fin dalle sue origini il luogo ideale per accogliere eventi di grande importanza e manifestazioni pubbliche, da qui il diffuso detto che recita “feste e forche a Piazza Villenalan”. L’interno dell’ottagono era solito ospitare anche le esecuzioni pubbliche, rendendola l’ambientazione perfetta per racconti misteriosi e leggende metropolitane: sembra, infatti, che la piazza sia infestata dalla presenza di Giovanna Bonanno, vecchia megera palermitana accusata di aver causato la morte di numerose persone su commissione somministrando veleno per pidocchi, la donna una volta scoperta venne condannata alla morte in pubblica piazza, sembra quindi che l’anima errante della Vecchia dell’aceto vaghi ancora per la piazza in cerca di pace.
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