Il titolo del romanzo di Graziano Delorda, “Little Olive”, Ferrari Editore, curioso e d’impatto, non fa semplicemente riferimento al nome della band siciliana attorno alla quale si impernia l’intera trama: esso è infatti ispirato all’omonima canzone degli Electic Prunes, band statunitense che tra le prime si è dedicata alla sperimentazione psichedelica.
Le vicende che coinvolgono “l’olivetta siciliana” e il corollario di personaggi in qualche modo affiliati ad essa, si stagliano su paesaggi differenti (anche storicamente e culturalmente) che si alternano, passando dalla Londra degli anni ’60 alla Sicilia del dopoguerra, fino ai giorni nostri. Il tutto accompagnato dalla buona musica, che scorre sotto forma di inchiostro sulle 300 pagine che avanzano ad un ritmo serrato, travolgente e allo stesso tempo graffiante, impreziosite di english words e espressioni in dialetto siculo, a seconda del territorio di riferimento.
Immortalare il clima di una Sicilia che appartiene a tutta un’altra epoca, con tutte le sue peculiarità sociali e culturali, non è affatto semplice: meno ancora se si desidera effettuare salti temporali o spostare il focus su un’altra area geografica (come appunto la città londinese). Il rischio è quello di una decontestualizzazione che andrebbe a screditare e banalizzare tutta una storia, svilendo l’interesse del lettore. Il timore è stato quello di assistere ad una discesa in picchiata. Ma Delorda non soltanto ha spiccato il volo dimostrandosi all’altezza di una tanto audace impresa, ma nel farlo riesce a tenere incollati alle pagine, fino all’ultima. Niente dettagli superflui o inutili ai fini della storia. Tra spietate risse di rock bands, spaccio e alcol, tra flashback e colpi di scena prende vita dalla penna arguta e ironica di Graziano Delorda questo ambizioso romanzo chiamato “Little Olive”.
Prossimi appuntamenti con l’autore:
Venerdì 9 dicembre – Bologna
Sabato 17 dicembre – Belpasso
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