Immaginate una collana che, alle prime gocce di pioggia, si sgancia dal collo, vi vola sopra la testa e incomincia a girare, come le pale di un elicottero in miniatura, abbastanza veloce da non farvi bagnare. Oppure un braccialetto che vi indichi la strada quando vi siete persi. E ancora, di camminare per strada con una spallina, di quelle che si portano sopra le giacche, che, quando i livelli di inquinamento dell’aria aumentano, si stacca e libra davanti alla vostra bocca trasformandosi in una specie di filtro. Frog Design ha appena presentato l’ultima frontiera in fatto di indossabili, si chiamano “wearable drones“, ovvero “droni indossabili”. Il drone, che sta evolvendo a ruoli sempre più vicini ai bisogni quotidiani, in un futuro prossimo potrà essere usato – tra le altre cose – come navigatore. Il prototipo Flare (in copertina) si indossa come un orologio. Se ti trovi in una città che non conosci e devi raggiungere una destinazione a piedi sarà sufficiente indicargli la tua meta – con un comando vocale – lanciarlo in aria e seguirlo: volerà qualche metro avanti a te, fino all’arrivo a destinazione. Utile inoltre per la sicurezza: dotato di telecamera, ti precederà in vicoli o strade e sarà in grado di valutarne la percorribilità. Vi sembra fantascienza? Secondo Adam Pruden, Senior interaction designer di Frog, entro il 2030 questi oggetti saranno di uso comune, così come i “flying smartphone“, telefoni volanti che integreranno funzioni di volo e di guida, e saranno in grado di trovarci loro quando li lasciamo da qualche parte. Siamo in quella fase in cui realtà e immaginazione non sono più così lontane. Apple Watch e Google Glass sono già passato, il futuro è il drone.
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