Grazie al progetto scientifico Le Scalinate dell’Arte guidato da Team Project, prosegue l’esplorazione nell’identità artistica-creativa messinese.
Questa volta a ricordare ai Messinesi di essere parte di una comunità rappresentata nel tempo da figure dall’intelletto vivo, creativo e propositivo, è la mostra antologica delle opere di Felice Canonico, curata dallo storico e critico d’arte Mosè Previti – dal ricercatore di restauro architettonico per l’Università di Messina Fabio Todesco – dall’architetto ed esperta di Fumetto Michela De Domenico ed allestita da Francesca Cannavò presso il Palacultura di Messina.
Canonico, messinse (classe 1922), è stato un artista a tutto tondo, nel senso che lo era innanzitutto per vera posizione mentale, caratteristica che dovrebbe essere naturale per gli artisti ma che, ahimè, al giorno d’oggi è molto rara da trovare.
Manifesta sin da giovanissima età interesse per la pittura.
Pur se legato da profondo affetto alla sua città ed alla sua terra, viaggia per approfondire gli studi d’arte e per confrontarsi con altre realtà. Firenze e Milano sono le due città che più segnano il suo percorso, mettendolo a contatto con personalità importanti per lui ed il suo futuro artistico. Ma non mette mai di canto la sua città. Infatti, realizza diversi lavori a Messina, tra cui i manifesti pubblicitari per la storica Fiera Campionaria, per prodotti commerciali, per campagne elettorali a fianco dello scrittore Stefano D’Arrigo.
Ma i campi artistici dove meglio riesce risultano essere la pittura (dove predilige l’acquarello), il disegno, quello particolare dei bozzetti architettonici ed il Fumetto.
Proprio il Fumetto, insieme a dei bozzetti preparatori per la realizzazione architettonica di una tanto desiderata , poi realizzata per altri, “casa in collina” … sono presentati oggi, per la prima volta, da questa mostra. Un’esposizione interessante, acuta e fresca come quello che evidentemente era l’animo di Felice Canonico.
La precisione e la pulizia di tutti i bozzetti presentati si accosta al lirismo degli acquarelli (un esempio fra tutti, “Barca sulla spiaggia”), per poi arrivare alle sfiziosissime “comic strips” o strisce satiriche che, attraverso le avventure dell’uomo-robot Cib (Cibernetico), sono una riflessione, satirica appunto, sul mondo, sul rapporto uomo-mondo, sulla autentica bellezza, sull’arte.
” Cib era per Canonico il prodotto tecnologico del pensiero umano-scientifico in un ipotetico periodo post guerra nucleare in cui sono sopravvissute solo alcune macchine ‘intelligenti’”, come suggerisce il nipote Salvatore D’Arrigo grazie al quale la mostra è stata possibile.
Un animo, quello di Canonico, che ha unito in sé, armonicamente, preparazione, professionalità e gusto per il gioco, per il non sense, per la satira.
Una esposizione, questa al Palacultura, che spazia da manifesti pubblicitari a studi su animali fantastici; dall’architettura alla pittura, da originali semi-sculture (realizzate attraverso collage su tavola o tecniche miste) al fantastico mondo del fumetto.
Fino al 31 Luglio.
Ingresso gratuito.
Orario di apertura: 10 – 13; 17 – 19.30
P.s. si ringrazia per le fotografie il fotografo Davide Lupica
0 Commenti