La galleria Kalòs di Messina continua a presentare interessanti mostre di arte contemporanea inserite nella rassegna “ArtistiInVista 2015/2016”, organizzata da Massimo di Prima e promossa da Andrea Reitano. Oggi è la volta di Antonello Bonanno Conti.
Attivo dal 1994 con istallazioni, sculture, lavori pittorici, oggetti di design, decorazioni di interni (per il comune di Platì (Rc): pannelli per l’asilo in collaborazione con Lillo Musicò; due pannelli in ceramica per il Comune e la scuola elementare; un dipinto per l’Aula Consiliare; Monumento” ai caduti di tutte le guerre” nella caserma del Comune; Polittico per la cappella cimiteriale. A Messina: dipinti nei bagni del locale messinese “Marina del Nettuno” ; una scultura per “Angeli in città” nel centro storico; action painting per il teatro Vittorio Emanuele; scenografia per “La città è salva” sempre al Teatro principale messinesesua l’idea di far interpretare a quaranta artisti le “40 carte siciliane”; mostre personali e collettiva nella Città dello Stretto. Due sculture per la città di Firenze).
Alla Kalòs, si presenta adesso con “pitto-sculture”: prevalentemente grandi tele, dipinte con tecnica mista, in cui sono protagonisti “manichini” dipinti lasciando trasparire una solida esperienza scultorea.
A differenze di suoi lavori precedenti, quelli in mostra sono lavori che mettono un po’ da parte la consueta staticità per dare spazio al dinamismo, tenendo con sé, però, il senso ossessivo della raffigurazione (da sempre caratteristica dell’Artista) e la struggente malinconia unita, alle volte, ad un’espressione emblematica nei volti. Sono opere che rivelano il senso di profondo turbamento soprattutto dell’uomo della epoca odierna, martellato dalla pubblicità, dalla tecnologia, dall’ansia di “socialità”, di dimostrare di essere “qualcuno”… dimenticando il suo essere nel modo dotato di un potentissimo biglietto da visita: la propria identità.Ma le creazioni esposte toccano anche altri temi sociali come il grande contesto dell’America e il panorama mitologico siciliano (Un “Senza Titolo” che sembra richiamare Colapesce e la sua sirena). L’obbiettivo di Bonanno Conti sembra pare quello di arrivare nel profondo dell’animo dello spettatore per dialogarci e, nello stesso tempo, confrontarsi in un dialogo alla pari, in cui l’Artista trasmette un suo messaggio, ma lascia a colui che lo recepisce l’opportunità di conferire un proprio significato alle opere. Non a caso queste sono tutte “Senza titolo”.
Fino al 29 Gennaio.
Ingresso gratuito
Info: Galleria Kalòs, via C. Botta – angolo via T. Cannizzaro.
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