Uno dei più grandi meriti di Jung è aver pensato alla Persona come fondamentalmente orientata in due possibili vie nell’esperienza di sé e del mondo. Una distinzione, in particolare, ha fatto storia nella Psicologia: quella fra introversione ed estroversione.
Seppur, nel senso comune, si tende ad attribuire una connotazione lievemente negativa al termine introverso – utilizzato come sinonimo di “chiuso” “timido”- nella teoria junghiana non viene considerato né migliore né peggiore rispetto all’estroversione.
Introversione ed estroversione sono infatti due modi di vivere l’esperienza ed adattarsi al mondo. La prima si basa su pensieri ed emozioni, ovvero è orientata al mondo interno; la seconda si basa su persone e fatti, cioè al mondo esterno.
Dunque, quello che definisce il nostro tipo psicologico, è descritto dalla combinazione di 4 funzioni dominanti: pensiero, sentimento, sensazione, intuizione.
Il pensiero è la funzione che si basa su processi logici; il sentimento utilizza invece dei giudizi di valore. La sensazione percepisce i fatti, mentre l’intuizione percepisce cosa potrebbe essere dietro i fatti. Queste due coppie di opposti descrivono e distinguono i tipi razionali (funzione pensiero o sentimento dominante) da quelli irrazionali (funzione sensazione o intuizione dominanti). Ciascun individuo infatti, pur potendo utilizzare tutte queste funzioni, tendenzialmente ha una funzione dominante ed una d’appoggio.
A tal proposito, è stato sviluppato un questionario simile al Myers-Briggs Type Indicator (MBTI) in grado di restituire: l’orientamento, la funzione dominante, la funzione d’appoggio etc.
Test – I Tipi psicologici – Altamira.it
Conoscere il proprio tipo psicologico significa conoscere se stessi e può essere utile in quelle situazioni – come ad esempio un colloquio di lavoro – in cui viene chiesto di auto-descriversi.
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