Lo spettacolo rappresentato al Vittorio Emanuele nasce dal disco che Iacchetti ha realizzato nel 2010 per ricordare il grande cantautore milanese suo amico, morto nel 2003. Con questo titolo prudente, l’attore sembra volersi schermire e scusare in anticipo anche col pubblico per lo show a cui assisterà e per le sue inevitabili “variazioni sul Tema”, che potrebbero rivelarsi rischiose e azzardate. Si tratta in realtà di un omaggio affettuoso e originale, a tratti umoristico, ma intessuto di nostalgia dall’inizio alla fine. Il repertorio di Gaber, Trani a gogò, Porta Romana, Torpedo blu, ecc., viene riletto e ri-arrangiato, quasi stravolto, con indiscutibile maestria, complice la bella (e inaspettata) voce di Iacchetti e la sorprendente bravura della Witz orchestra. I brani eseguiti vengono inoltre accompagnati da monologhi brevi ma incisivi, scritti insieme a Giorgio Centamore, capaci di rendere l’atmosfera intima, colloquiale e rilassante, e che fungono da trait d’union per il brano successivo. La sintonia tra Iacchetti e la band si intuisce subito, ed è una sintonia che dà luogo a momenti di grande virtuosismo musicale, che trapela dalla naturalezza e disinvoltura con cui le canzoni vengono rimaneggiate e modificate. Ogni motivo contiene infatti inserti di varie provenienze, da Cocciante a Zucchero e Jovanotti, e viene certamente trasformato ma anche, in un certo senso, arricchito, da questo insolito “impasto”.
Per tutta la durata dello spettacolo assistiamo ad una sorta di dicotomia nell’interpretazione di Iacchetti che si rivela un garbato ed elegante esecutore delle canzoni di Gaber, come lui a volte cinico a volte malinconico, in uno show che vuole ricordare il genio e l’arguzia di un cantautore raffinato, amato e a volte scomodo, ma sempre attuale. Nei suoi monologhi, di contro, l’artista appare graffiante e polemico e, specie quando si scaglia contro l’ambiguità e l’opportunismo di questi tempi e il degrado dei rapporti umani, ritroviamo in lui il sarcastico conduttore di “Striscia la notizia”.
Essenziale la scenografia di Marco Lodola, con uno sfondo che rappresenta il Vittorio Emanuele avvolto nella nebbia milanese. Eccellente l’esecuzione dal vivo dell’orchestra del teatro, diretta da Valter Silvotti. Entusiasta, spesso addirittura in visibilio, il pubblico del Vittorio Emanuele davanti ad uno show davvero godibilissimo e da non perdere.
Ecco l’intervista ad un inedito Enzo Iacchetti – video
Gi Zeta
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