“Il giardino dei segni” di Dora Casuscelli alla Kalos | scirokko.it

Il 14 Novembre 2015 le porte della Galleria Kalos di Messina (via C.Botta, 2a- angolo via T.Cannizzaro) si sono aperte al “Giardino dei segni” di Dora Casuscelli. Una mostra di arte contemporanea che, inserendosi nel programma di mostre “Artisti InVista” promosso da Massimo Di Prima ed organizzato da Andrea Reitano, rimarrà fino al 20 Novembre.

Dora Casuscelli, artista messinese “indipendente” dedicatasi sempre all’arte (si diploma all’Accademia di Belle Arti nella sezione della scultura), ha una personalità artistica singolare. Nella mostra in corso, si muove tra uno studio acuto e minuzioso del particolare (mani, occhi, animali, oggetti, geometrie, architetture), sapienza grafica ed un pensiero filosofico personale, che con delicatezza si fa spazio nei suoi lavori. In alcune opere risulta soprattutto evidente il suo interesse per le discipline plastiche (le ha anche insegnate), in altre una propensione verso complicate architetture o geometrie che trovano respiro con l’affacciarsi di un uccello, di una rana, soprattutto di un gatto. Il gatto, presso alcuni simbolo di sensualità ma anche di egoismo (nella mitologia simbolo della luna, della notte, della fertilità e della gioia), vede più nitidamente al buio che alla luce; anche simbolo di fortuna, alleato del sole in grado di sconfiggere i nemici, è nel bestiario raffigurato, il protagonista. Con fare tipicamente felino assume varie posizioni fino quasi a stravolgersi, come se visto attraverso una biglia “come noi uomini, che possiamo diventare qualcos’altro a seconda delle situazioni in cui ci ritroviamo”.
Nel contempo, in tutte le opere emerge l’elemento paradossale: l’uccello che non vola ma fa volare un palloncino, l’uccello, giocattolo che, perdendo le penne, gioca con una palla in una rappresentazione in cui il suo gioco si inserisce nelle geometrie di un pavimento in cui si erige. E poi gli autoritratti: una mano che, disegnando, stringe convintamente un pennino a china (la Casuscelli, infatti, ultimamente si occupa di grafica, prevalentemente di disegni a china) ed una donna che “cavalca la libertà” su un cavallo, chioma fluente e sguardo, quasi cinico, rivolto allo spettatore.

Nel bestiario animato intingo il pennino nella china visionaria. Ma non si cerchi di intrappolare la carica espressiva in un perché, fuggirà comunque, inabissandosi”.

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