Il nuovo manifesto femminile Pop&Roll

Un gruppo di Signore del nostro tempo perennemente in conflitto con il loro corpo, affaticate dalle gioie e dai dolori di un sedere da tenere più su del loro umore, anzi è proprio in quel sedere che il loro umore trova agio e conforto o disperazione. La prima sensazione per chi va a vedere lo spettacolo, “Volevo Essere Brava”,  è quella di una recita improntata sulla necessità di corpi da rendere perfetti per ogni occasione,  farsi due risate con la cicciona che monta e smonta dalla cyclette e che racconta di ingoiare il “prodotto” di una fellatio solo per tenersi stretto il proprio uomo: finalità del gesto dettata dall’inadeguatezza e dalla paura. Ma non è così. C’è di più, molto di più. L’invidia al rovescio: farsi del male (fisico) solo per il gusto di specchiarsi, non per compiacersi ma per godere dell’invidia degli altri. Meglio invidiata che apprezzata! Ci sono rapporti amorosi, sentimentali, familiari, erotici, madre-figlia, padre-figlia, donna-uomo, moglie-marito e primo fra tutti ma sottile nelle sua intensità: delle donne con se stesse.

I testi, di Eva Ensler, il cui successo da drammaturga è legato principalmente all’opera “I monologhi della vagina”, probabilmente sono frutto di un’infanzia difficile segnata dagli abusi sessuali perpetrati dal padre e dal silenzio della madre sulla vicenda, cosa che la spinse a scappare più volte da casa e ad abbracciare la causa femminista nell’ambito della lotta agli abusi. Interessante, a tratti dissacrante come solo noi donne sappiamo essere, volgare quando deve, ironico ed incisivo in quella doverosa convinzione che per essere accettati bisogna essere inesistenti, fatti di una magrezza più che sobria, rigida.

Belle le musiche, azzeccatissime, Acacia resta il regista con più gusto e talento musicale nel panorama messinese e artisticamente garbato è scorgerlo seguire lo spettacolo (non tutti lo fanno) forse anche per dare conforto alla compagnia, forse  perché sa che qualcuna di loro ne ha bisogno…

La forza dello spettacolo, almeno per quanto mi riguarda, risiede nel racconto di corpi veri che finalmente raccontano anime vere.

Ileana Panama

Ileana Panama

Filosofa dallo spirito libero e passionario. Mille difetti e un solo pregio: la caparbietà. Pare che per essere il direttore basti. Non ama le mezze misure, le mezze parole e le mezze stagioni. Onestà intellettuale ed educazione, queste le cose che apprezza negli altri. Profondamente attaccata alle sue radici, è tornata, dopo un lungo vagabondar per restare ma soprattutto per Fare. Imperdibili le sue interviste.
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