E’ andato in scena al Clan Off Teatro di Messina “Kean”, per la regia di Adriana Mangano, con Alessio Bonaffini.
Lo spettacolo, penultimo appuntamento della ricca stagione, è stato un omaggio ad uno degli attori teatrali britannici tra i più grandi della storia inglese. Ma è stato anche un’opportunità di riflessione su una delle questioni che più coinvolgono, da sempre, tutti noi uomini: sacrificare il proprio talento sull’altare del bisogno o reclamare in tutti i modi ciò che ci spetta?
Kean, Edmund Kean, infatti, già da bambino aveva “preso contatto” con tale questione che, probabilmente, è e resterà sempre aperta un po’ per tutti, finché vi sarà esistenza.
Ogni uomo, anche il più forte, ha dei condizionamenti; sia anche inconsapevoli. Così come di condizionamenti ne ha avuti tanti il protagonista di questo spettacolo frutto di una regia attenta, che ha mirato alla essenzialità puntando tutto sulla bravura, stra-confermata, di Alessio Bonaffini.
Sin da bambino, Kean ha dovuto fare i conti con una situazione familiare poco chiara che, già questa di per sè, risulta una dimensione attualissima ricorrendo parecchio nel tempo di oggi. Situazione che Edmund ripropone, suo malgrado ed a suo modo, durante il percorso della sua vita nel momento in cui va a costruire una famiglia e, contemporaneamente, la sua carriera. Ma ciò che in un certo senso lo ha salvato, sebbene non del tutto (muore, infatti, all’età di ventidue anni), è stato il talento, la sua innata predisposizione a fare teatro.
Nonostante (come molti individui, uomini o donne che siano) abbia dovuto, paradossalmente, lottare contro questa sua incredibile qualità, comunque è riuscito a segnare la storia del teatro inglese, poi inserita nel contesto, più ampio e generale, teatrale.
Istrionico, artificioso, appariscente, impulsivo, irruente. Un uomo certamente di non facile presa ma che ha avuto il potere di affascinare chiunque lo vedesse sul palcoscenico. Per natura, contraddizioni… più figlio del nostro tempo che del suo. Ma per qualità di “attore”, forse, come pochi della nostra contemporaneità.
Un amore tanto forte per il teatro da trasmetterlo al figlio.
Un uomo “attore” nel sangue… a tal punto che, durante la sua terza replica dell’Otello a Covent Garden (a Londra), condividendo il palco proprio con il figlio e cadendo di colpo a terra, gli esclama: “Dii a loro (gli spettatori) che sto morendo!”
Uno spettacolo diretto, interpretato, “scenografato” magistralmente, portando “il grande teatro” al Clan Off che, a sua volta, si conferma a pieno titolo tra le realtà più interessanti della Città dello Stretto.
regia di Adriana Mangano
con Alessio Bonaffini
costumi di Liliana Pispisa
Il Clan Off Teatro si trova a Messina, in Via Trento n.4
Vi dà appuntamento con “Amigdala”, produzione dello stesso Clan Off.
Sabato 5 Maggio h. 18.30 ed in replica alle h. 21.30; domenica h. 18.30
Info e prenotazioni:
cell. 388 811.06.18 (chiamando ovvero mandando sms o messaggio whatsapp) oppure tramite email all’indirizzo [email protected], indicando il nome, il giorno e l’orario per il quale si intende prenotare il posto.
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