“La città dei pazzi” in scena al Teatro Savio

Preceduto da “I Masnadieri”, “L’amore ai tempi di Shakespeare” e “Verso il giardino dei ciliegi”, “La città dei pazzi” è l’ultimo spettacolo della fortunata rassegna teatrale, portata avanti per quattro weekend da parte della Scuola sociale di teatro, questa volta cimentatasi in un libero adattamento della commedia “Fools” di Neil Simon.

Sotto l’ala protettrice del regista Daniele Gonciaruk, dieci giovani allievi/attori di Messina e Palmi hanno trattato con sensibilità e garbata ironia il tema della follia, dell’impossibilità di comunicare e dell’incapacità di ascoltarsi. Si assiste ad una “favola per adulti” in cui si racconta di un paese abitato, da gente stupida e smemorata, perché colpito da una strana maledizione, nel quale improvvisamente arriva un giovane precettore, chiamato per educare una ragazza, protagonista, suo malgrado, della sventurata sorte di tutti i suoi concittadini. Due volte al giorno, la ragazza riceve la proposta di matrimonio da parte dell’ultimo discendente superstite della famiglia che ha dato origine alla maledizione e puntualmente la rifiuta ignara delle sue stesse scelte. Bloccati dal raggelante terrore per una invisibile angoscia, di cui sconoscono persino le fattezze, i personaggi sono ciechi di fronte alla stessa verità; possiedono una memoria volatile che gli rende sconosciuto il significato di tutto ciò che li circonda, delle azioni che si accingono a svolgere; non ricordano il loro stesso nome, le competenze ed i requisiti del proprio mestiere; sono condannati nella continua ripetizione dei propri stessi errori. Pur confuso da incomprensioni e inganni, soltanto il giovane professore riuscirà a liberare il paese dall’oscuro sortilegio ed a ridare a tutti i suoi abitanti coscienza e libertà delle proprie azioni, a svelargli che l’unico maleficio di cui sono vittime è la loro stessa paura.

Caterina Costa

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