La statua del don Giovanni d’Austria
Si trova nel cuore della città, in Piazza dei Catalani, luogo di incontro per tutti i giovani messinesi nel week-end, ma pochi la osservano con attenzione o si interrogano sulla sua storia: eppure si tratta di uno dei monumenti più belli ed importanti di Messina, legata non solo alla sua storia ma a quella di tutta Europa. Voluta dal Senato della città nel 1572 per onorare il vincitore della battaglia navale di Lepanto, tra le più spettacolari mai combattute, fu commissionata ad un artista d’eccezione come Andrea Calamech che poteva vantare di aver collaborato insieme al maestro Ammannati (allievo di Michelangelo) alla fontana del Nettuno di Firenze. Proprio da Messina infatti era salpata la flotta imperiale comandata dall’appena ventiquattrenne don Juan de Austria, figlio illegittimo dell’imperatore Carlo V, le cui navi si erano scontrate nel 1571 con la flotta ottomana sconfiggendola definitivamente. La strabiliante vittoria assunse per i messinesi i connotati di un epopea e nel corso del tempo nacquero varie leggende a proposito dell’eroe, come quella che riguarda il momento cruciale della battaglia: don Giovanni avrebbe chiesto infatti a Dio di prolungare il giorno di un’ora per permettergli di vincere lo scontro, preghiera esaudita e che gli permise di affondare le navi nemiche. Un altro curioso racconto è quello che vedrebbe nella testa calpestata dal don Giovanni non il capo del generale turco sconfitto ma quella del vero padre naturale, un musulmano decapitato di suo pugno ed a cui aveva strappato la trachea (individuata nello scettro che stringe nella mano destra) per dimostrare la sua assoluta devozione alla causa uccidendo persino il genitore. Aldilà dei racconti mitici questo monumento rappresenta un vanto per la nostra città, come dimostra anche il fatto che nel 1978 ne fu commissionata una copia identica da fare su calco di quella di Piazza dei Catalani e da collocare a Ratisbona, città natale dell’eroe di Lepanto.
0 Commenti