Laura Anastasio: l’essenza del concetto

Fino a qualche anno fa, a Messina, non era difficile imbatterti in uno sticker o per meglio dire, un’illustrazione mai vista in cui era raffigurata una ragazza. Nessuna espressione, solo l’essenziale delle linee grafiche che contornavano nettamente il suo profilo. Già da allora c’era tanto da raccontare su quel disegno e sulla sua autrice: Laura Anastasio, 27 anni, messinese ma già con un bel bagaglio di lavori ed esperienze alle spalle, da Londra sino a Milano. Laura si è laureata allo IED di Roma (Istituto Europeo di Design, www.ied.it/roma/home) specializzandosi in Graphic Design e Art Direction. Nella sua biografia leggo: “lavoro con forme semplici e una tavolozza limitata, rappresentando l’essenza del concetto eliminando tutti i dettagli non necessari” (thisislalala.com).

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Qual è l’”essenza del concetto” che vuoi rappresentare attraverso le tue illustrazioni?
Ogni illustrazione che decido di realizzare è basata su idee e concetti molto chiari, ognuna di esse è uno strumento di comunicazione ed espressione personale.
Rappresentare l’essenza del concetto significa spogliarlo da ogni tipo di dettaglio o sfumatura irrilevante, il messaggio deve essere conciso, forte e soprattutto immediatamente leggibile. Non mi piace perder tempo in dettagli decorativi, per me creano solo caos visivo e vanno rimossi.

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L’uso del colore è sapiente ma occasionale: vi ricorri per accentuare l’essenzialità dei tuoi soggetti? Ha un valore intrinseco?
Solitamente l’utilizzo del colore è una necessità. Se potessi, userei unicamente il bianco e il nero, ma molte volte ho bisogno di diversi livelli di lettura – più complessi, lì entra in gioco il colore, ma ne faccio comunque un uso abbastanza moderato.

Chi si confronta con la tua arte non può che lasciarsi attrarre dagli sguardi freddi e asettici, fissi sullo spettatore. È un riferimento al tuo di sguardo? È una nota autobiografica?
Prima di arrivare al mio stile attuale ho disegnato molti occhi e sicuramente mi son fatta aiutare da tantissimi sguardi. Disegnando sempre più e per motivi più complessi, mi sono resa conto di non aver più bisogno nemmeno di quel dettaglio, l’occhio è diventato pieno, è una forma. È in parte una nota autobiografica – mi piacerebbe essere così asettica anche fuori dai miei disegni!

compo_6502Uno dei tuoi lavori più interessanti è sicuramente il “racconto” della città di Tokyo, mediante un’affascinante raccolta di illustrazioni, ricche di particolari riconoscibili della cultura giapponese. Ti va di raccontare quest’esperienza oltre-oceanica?
Sono stata a Tokyo due anni fa. Come quasi tutti i miei coetanei sono cresciuta seguendo la parte più pop della cultura giapponese; crescendo l’entusiasmo per quell’aspetto è passato, ma è rimasto un grande interesse verso una cultura così diversa e lontana dalla mia.
Tokyo può essere una città caotica, rumorosa e assillante ma allo stesso tempo silenziosa, spirituale e calma. Ho illustrato questo contrasto. Partendo dal caos superficiale di Shibuya e Shinjuku fino ad arrivare a far parte della natura, nella profonda spiritualità giapponese.

(La zine ‘Tokyo’ è stata autoprodotta e stampata a Londra nel Novembre 2014. Le illustrazioni sono state selezionate per la 57esima mostra di Society of Illustrators di New York. Le zine sono in vendita in librerie selezionate di Londra e New York, ndr).OdeToBoredom2purple_1_650

L’ennui (noia) è un altro tema da te toccato, in un’immagine dove inviti ad abbracciarla. Cosa ti ha spinto a questa riflessione?
La noia fa attraversare diversi livelli di apatia e ad un certo punto ci si comincia ad annoiare anche della noia stessa – è li che si diventa creativi. Molte volte mi son trovata in un ambiente senza stimoli e grazie a questo ho avuto l’opportunità di scoprire le mie passioni e capacità. Ha quindi per me un significato positivo e creativo (da pagare con infiniti momenti di apatia).
Per questo mi dispiace tutta la mega-ossessione per i social networks, vorrei ci si annoiasse di più, senza distrazioni.

Notevole il risultato di applicare le tue illustrazioni alla ceramica. Che progetti hai a riguardo e per il futuro?
Al momento è solo un passatempo, lavorando spesso in digitale trovo le tecniche tradizionali molto stimolanti e divertenti. Mia madre è una ceramista e ho passato grande parte della mia infanzia nel suo studio, modellando l’argilla e dipingendo, quindi è stato un po’ un ritorno ai miei primi strumenti.

Sulla nostra Rubrica Art & Gallery, una raccolta delle opere di Laura Anastasio.

Pasquale Pollara

Pasquale Pollara

Si considera un esteta. Amante del “bello” e dell’Arte, si dedica alla ricerca di nuove espressioni artistiche per poterle tradurre nel suo campo di applicazione: l’Architettura. Fedele alla tradizione, con taccuino sempre in tasca, disegna a mano libera per trasmettere istantaneamente la sua creatività. Muove i primi passi a Barcelona, oggi prosegue in autonomia la sua attività progettuale e i suoi lavori sono stati esposti e pubblicati in diverse occasioni. Riscoperta la passione per la scrittura, per scirokko.it cura la Rubrica di Design attraverso cui si impegna a trasmettere le sue passioni e l’amore per il suo lavoro.
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