Nella Sala Mostre del teatro Vittorio Emanuele di Messina prosegue la rassegna di arte contemporanea “R-esistenza d’artista”, curata da Saverio Pugliatti. Questa volta, protagoniste sono le opere di Giovanni Allio (messinese, classe 1965), dal titolo “Evocazioni”. Allio, nome noto in Sicilia, Calabria, nel nord Italia e all’estero (Grecia), da sempre ama sperimentare. Inizia il suo percorso artistico frequentando un corso di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Prosegue cimentandosi nell’arte orafa fino alla pittura, approfondendo anche il concetto di “plasticità” delle forme. Oggi si presenta a Messina con dei lavori (prevalentemente olii su tela) che immergono lo spettatore in una dimensione altra; “scheletri” di grattacieli, appena evidenti; spesso avvolti da nubi non troppo dense da non lasciarli intravedere, talvolta accennati da tinte intense (blu petrolio, oro). L’artista sceglie il tema del grattacielo ricordandosi di una felice quanto acuta espressione di Bramante: “edificio alto, che guarda lontano e che viene visto da lontano”. Ed è attraverso questo “palazzone” riconoscibile anche in mezzo ad una atmosfera nebulosa, confusa che sembra evocare le pulsioni dell’anima dell’uomo di questa epoca, desideroso di uscire fuori dalla totalità a cui inevitabilmente è unito ed attanagliato da non poche difficoltà.
Essere “artista” sta proprio nel pensare un’idea e renderla potentemente concreta. Allio ci riesce bene. Alla concretezza del tema (un palazzo), unisce il tema astratto della scoperta di una parte particolare nel generale (si pensi a “Indagine urbana”) ed armonizza ai due temi un terzo elemento: il fattore introspettivo (“Solo in mezzo agli altri”, “Sovrastrutture della mente”, “Opinione pubblica”). Quest’ultimo fa da perno a tutta la mostra: in mezzo ai semi-grattacieli esposti, si distingue una tela divisa due quadrati, entrambi di colore scuro, dai quali “emergono”, distinti, due volti. Sono perfettamente visibili. Ecco che lo sguardo interiore si fa chiaro spazio anche nella dimensione più oscura.
Fino al 10 Gennaio.
Ingresso gratuito.
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