Le regole del perfetto invitato

Esiste un galateo per quanto riguarda il look del perfetto invitato a un matrimonio? «Esistono delle regole, una sorta di codice non scritto di buone maniere, l’insieme delle consuetudini date per scontate a una cerimonia. Poi esistono anche delle regole scritte, ma appartengono soprattutto al mondo dei reali, come quella che sancisce le dimensioni del cappello per le signore, in modo che non si diano reciprocamente fastidio con le falde» risponde Giuliana Parabiago, direttore di Vogue Sposa.

Visto che siamo nel pieno della stagione dei matrimoni, che ne pensate di un veloce ripasso?

  1. Deve esserci un solo vestito bianco. A meno che non sia la sposa a richiederlo specificatamente, si raccomanda di stare alla larga da bianco, avorio e champagne. Il “nude” e il bianco con stampe colorate vanno benissimo, ma il bianco uniforme è riservato alla star dello show: la sposa.
  2. La regola dell’Uno. Altro possibile passo falso: mostrare troppa pelle. A prescindere da quanto affascinante, tonica e abbronzata tu sia, la sposa vorrà tutti gli occhi su di sè. Ok accentuare le proprie risorse, ma l’outfit può avere un unico elemento sexy. Se opti per una scollatura sul davanti evita di mostrare troppo le gambe (e viceversa) o la schiena nuda. Less is more.
  3. Leggere l’invito e rispettare il dress code. Hai predisposto tutto, segnato la data in agenda, chiesto la giornata libera a lavoro, fissato manicure e piega ma… hai ben chiaro il luogo in cui si svolgerà la cerimonia? Di solito, se si presta attenzione a questi dettagli si trova facilmente risposta al quesito “cosa dovrei indossare?”. E’ sufficiente leggere tra le righe: se la cerimonia si svolge in chiesa avrai senz’altro bisogno di una stola che dissimuli quella vertiginosa scollatura sulla schiena. Inoltre, se l’invito richiede un dress code “casual” significa comunque, e in ogni caso, niente jeans, shorts o top scollacciati. Se invece è richiesto un dress code “black tie” (letteralmente “cravatta nera”), non è indispensabile l’abito lungo, ma una mise particolarmente elegante sì.
  4. Essere “color conscious”. Alcuni colori andrebbero in assoluto evitati, come quelli troppo accesi o troppo cupi, in favore di altri più tenui e delicati. Quindi sì a tutte le tonalità pastello. No al rosso. Lo so, suona trito e ritrito, ma pare sia considerato una tonalità volgare associabile addirittura all’adulterio, quindi non largamente apprezzato. Al di là di tutto, è certo che il rosso è un colore che urla “guarda meee!!!”… ed è per questo motivo che andrebbe lasciato ad occasioni più consone. Se possibile, evitare il total black. Ricorda più un funerale che un matrimonio, preferite piuttosto colori estivi o stampe floreali per mostrare un po’ di gioia e ottimismo.
  5. Accessori: vietati gli eccessi. Ricordiamoci che l’occasione è formale ed elegante (anche se si tratta di una cerimonia in spiaggia) e dunque è bene essere all’altezza della situazione. Il cappello, per esempio, è un accessorio rigorosamente da giorno, da evitare quindi se le nozze si celebrano alle 17. Per un giorno, ogni invitata dovrà rinunciare al suo personale parco cosmetici, medicine, assorbenti e spazzolini pocket, per limitarsi a un rossetto, un fazzoletto, il telefonino e le chiavi di casa, dentro una pochette a mano dai toni imprescindibilmente abbinati all’abito. Vietate borse a tracolla e décolletée in pelle nera. La scelta delle scarpe è peraltro un momento cruciale. A favore della praticità, sconsiglio una soluzione scomoda, stretta, con tacchi estremi. Si può scegliere un sandalo elegante, oppure una décolletée, con tacco alto e largo. In entrambi i casi potete optare per un dignitoso e rispettabilissimo tacco di sette centimetri. I matrimoni possono essere divertenti, se avete fortuna, ma in qualsiasi caso sono eventi lunghi che prevedono spostamenti, lunghe attese in piedi, sedute fotografiche, balli di gruppo, ripetute spedizioni alla toilette e fughe da invadenti pretendenti dell’ultimo minuto. 

Nella Gallery qualche idea per scegliere l’outfit giusto.

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http://www.neimanmarcus.com

http://www.farfetch.com/uk/

Tanja Bongiorno

Tanja Bongiorno

Tanja Bongiorno. Classe ‘85. Divisa tra l’amore per la sua terra e la nostalgia per Milano, città in cui ha completato gli studi universitari e conseguito la laurea in architettura. E’ per sua natura attratta da tutto ciò che ha a che fare con la bellezza, sia essa arte, paesaggio, disegno o scrittura. Non ha ancora deciso cosa farà da grande, sempre incerta se restare o partire, se cominciare o continuare. Da ragazzina voleva diventare stilista, oggi su scirokko.it si occupa di raccontare attraverso la grafica, il colore e le immagini l’universo parallelo della moda, perennemente in bilico tra eccesso e rigore, innovazione e tradizione.
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