Lei è una donna, è un po’ più piccola di te, ha le spalle più strette ed i fianchi più larghi. Ha un innato istinto di accudimento perchè dall’inizio della sua storia si è dovuta occupare dei figli piccoli per garantirgli la sopravvivenza. Ecco perchè ha così tanta paura degli insetti: anche se molti non rappresentano un reale pericolo e non ci sono piccoli da difendere, istintivamente salta urlante su una sedia. In realtà, ai tempi delle caverne, anche piccoli insetti, se velenosi, potevano essere letali perciò questa risposta automatica è stata selezionata dal processo di evoluzione e fa ancora parte del nostro corredo genetico.
Certamente, quando ti guarda con interesse, in pochi secondi è in grado di immaginare un futuro con te, ricco di dettagli, scene e dialoghi da premio Oscar. In genere è anche più brava a mettersi nei panni degli altri e potrebbe parlare ore ed ore con le amiche di ogni singola impressione, sensazione, emozione che ha provato perchè il suo emisfero destro, deputato all’elaborazione di immagini e sentimenti, è più sviluppato del tuo.
Senza dubbio, preferisce parlare più che fare, quindi proprio non si spiega perchè dopo un lungo e dettagliato discorso tu possa rispondere con dei monosillabi. Ad esempio, ama commentare un film, le proprie esperienze, ma soprattutto i gusti, le decisioni, in una parola i “fatti” degli altri. Forse più di te è soggetta al confronto sociale (cfr. Festinger, 1954) e quando ne esce vittoriosa la sua autostima sale e quello che rinforza l’immagine di sè, a livello psicologico, è gratificante.
Si può irritare o commuovere facilmente – intendo anche per la morte di una formica – in specifici momenti, perchè ha dei livelli variabili di alcuni ormoni, chiamati estrogeni, che regolano, fra le altre cose, il suo umore e la percezione di sé. Un giorno può trovarsi estremamente brutta e piena di difetti fisici e quello dopo percepirsi attraente e sicura, anche negli stessi identici jeans.
A volte può essere preoccupata di non essere abbastanza seducente, specialmente quando cognitivamente compete con le immagini prototipiche della donna diffuse dai media. Per questo trova molto gradevoli i tuoi complimenti ed in generale il tuo corteggiamento è gratificante specialmente se dai “un colpo al cerchio ed uno alla botte”, riferendoti ora al suo aspetto, ora al suo carattere.
Ho sentito molte volte uomini che dicono: “beato chi le capisce le donne!”. Certamente una donna non è uguale a te, pensa e agisce diversamente, ma non è giusto pensare che sia un essere incomprensibile. Quindi se avete un dubbio, una curiosità, se qualcosa non vi è chiaro sul comportamento di una donna l’unica via è dirglielo, anche piuttosto chiaramente. Probabilmente non chiarirete il vostro dubbio parlando con vostri simili e, quantomeno, invierete un segnale di interesse nei suoi confronti.
Non ultime hanno delle importanti pressioni sociali e culturali. Da loro ci si aspetta che siano sensibili ma sicure, sexy ma materne, trascurando le loro fragilità. Come tutti hanno un bisogno più o meno forte di mantenere l’autostima, per questo a volte arrivano ad essere molto severe con se stesse – avendo dei tratti temperamentali di maggiore vulnerabilità a sviluppare pensieri depressivi, rispetto agli uomini – oppure ad assumere difensivamente dei comportamenti aggressivi, forse nel timore di mostrarsi vulnerabili in virtù di vecchi fantasmi di dipendenza e sottomissione.
Come trarne il meglio? Mettendosi in ascolto, senza critiche, pregiudizi e toni svalutanti, di una visione diversa del mondo, che, in quanto tale, può riservare delle sorprese, farci notare cose che non avevamo mai colto prima, farci sperimentare novità.
Se è vero, come suggerisce Carl Gustav Jung (psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero, ndr), che ciascuno di noi ha sia degli aspetti femminili (Anima) che maschili (Animus), dialogare col femminile può solo arricchirci interiormente.
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