Il primo uso della frase “Sesso, droga e Rock’n roll”, base di una delle formule linguistiche più usate nel panorama musicale, risale al 1969 e fu il magazine LIFE che la utilizzò in riferimento ai movimenti di contestazione giovanile dell’epoca e scriveva: “La controcultura ha i suoi sacramenti nel sesso, nella droga e nel rock”. Non ho potuto fare a meno, quando ho letto le ultime dichiarazioni del nostro primo cittadino, di accostarle alla santa trinità dell’edonismo e così di immaginare Messina come la città in cui appunto la trinità venisse messa in pratica. Sinceramente, in prima battuta ho riso, non per lo choc delle affermazioni ma proprio immaginando Messina così come descritta dal sindaco. Ho pensato che oltre alla focaccia e agli arancini, al Pilone e al Ponte sullo Stretto, la nostra città potrebbe avere persino appeal, il sex appeal. Giusto! Non più mercificazione e sfruttamento della prostituzione, niente più criminalità e malaffare, niente più mafie che inquinino la nostra vita quotidiana, niente più zone off limits. Solo che poi ho anche pensato alla munnizza, alle buche per strada, alla naturale predisposizione di questa città e alla sua consapevole certezza di non sapere o potere gestire un’alluvione, una calamità, uno smottamento e la conseguente rottura della condotta idrica.
E niente, il mio sogno si è infranto. Ma almeno c’è rimasto il Rock’n Roll.
0 Commenti