Il 4 Marzo, al teatro Coppola di Catania, alle 0re 21.00, si terrà lo spettacolo “Muluni e NaitSab”.
MULUNI
Muluni è frutto genuino della terra. Poco ci importa se sia la terra dei fuochi o i campi nei dintorni di Pryp’jat’. Poco ci importa se sia stata concimata da letame fumante o dalle scorie radioattive delle sue falde acquifere. Quello che ci importa è l’inequivocabile sostanza. Il sound di Muluni si aggira confusamente tra sonorità diverse: un twee pop adolescenziale, un pizzico di folk incolto e qualche postumo di grunge. Il tutto innaffiato da un’innata vena punk. Le liriche esprimono, in un linguaggio che non gli appartiene, bisogni elementari, slogan che affiorano spontaneamente e che il nostro decide di assecondare senza troppo pensarci. Muluni può essere ancora un frutto acerbo, oppure maturo al punto giusto, oppure decisamente marcio, questo non ci è dato saperlo. Muluni è l’occasione per rifarsi un’innocenza probabilmente mai avuta. Ad accompagnarlo la batteria e la chitarra dei mistici Postalmarket Sex Club.
NAITSAB
Ho l’impressione che non sia la prima volta che mi trovo in questa situazione. Raccontare le cose come stanno vuol dire raccontarle dal principio, anche se si attacca la storia in un punto in cui i personaggi sono organismi simili a monete calde nelle mani: avete presente quando v’impediscono di inalare amianto nonostante la vostra sfrenata passione nel farlo? Ecco, emozioni simili sono state concepite durante il disastro ferroviario che ha fatto conoscere i Naitsab, 3 ragazzini bene o male siderurgici nel loro modo di sudare quella situazione acustica da alcuni definita musica. I Naitsab si resero conto che lo scontro di varie divergenze audio li affascinava particolarmente. L’unica loro dote in realtà è una specie di futile entusiasmo data dalla poca cognizione o la rinnegazione della natura stessa dei loro rispettivi strumenti. ‘La via d’uscita è una via verso il dentro’, risponde uno dei componenti alla mia domanda su quali fossero le loro principali influenze musicali; ritrattando un’altro di loro sbotta con un ‘soprattutto i Modà e Xenakis’. Discontinuità nello spazio temporale è forse la loro ricerca, ma non sto qui a fare l’interessante.
Lo spettacolo ha la durata di 120 minuti.
Per maggiori info: https://www.facebook.com/Teatro-Coppola-Teatro-dei-cittadini-289854224383532/
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