Una selezione dei look più belli e innovativi visti sulle passerelle parigine.
Per conoscere i designer, le maison e vedere tutte le sfilate proposte alla #ParisFashionWeek potete visitare:
ROCHAS: FEMMINILITA’ RETRO’. Per il 90° compleanno del marchio, l’italiano Alessandro Dell’Acqua (suo il marchio N°21) rispolvera un tema storico: le rondini… reinventate come stampe stilizzate su abiti di seta pura, in bianco e nero, con cinture comode in vita, e come un velluto di ricami neri su un cappotto ghiaccio indossato su un abito dello stesso tessuto. Morbidezza e rigore si sposano in modo armonioso e dai contrasti nasce un’immagine di femminilità languida e garbata.
BALENCIAGA: LA TRADIZIONE SI FA ROCK. Rendere moderno un completo sartoriale in tweed?
È possibile! Come? Abolendo le cuciture e optando per graffette metalliche, togliendo i bottoni e sostituendoli con spilloni di strass e perle con le iniziali del fondatore, ridisegnando i classici tubini, rendendo punk anche i più scontati orecchini di perle. Alexander Wang riesce a non deludere come sempre e presenta una donna elegante con un tocco rock e anticonformista.
UNGARO: SENSUALITA’ ITALIANA.
La donna di Fausto Puglisi – 35enne italiano nato a Messina – non si cura del giudizio della gente, è sexy, sicura di sé, potente. Come la collezione di Ungaro, un inno a una sensualità mai volgare, giocata tra femminilità e mascolinità estreme, declinate nei toni del bianco e del nero. Un tripudio di plissè, tagli simmetrici, gonne a pieghe e fantasie pois.
BALMAIN: ESUBERANTE FEMME FATALE. Uno stile inneggiante al lusso, mondano e puntiglioso, per Balmain la donna è una joliè madame in abito da sera, anche di giorno. La collezione è ispirata agli anni ‘70 parigini.
Gli abiti sono glamour, esuberanti, arricchiti da pizzo trasparente e pieghe, frange di perline e raso per dare movimento e freschezza ai tessuti stampati. E poi colori vivaci per abiti da femme fatale, dal giallo, arancio, viola, turchese, verde, blu, fucsia e rosa caldo perfettamente accostati con il nero e il bianco.
DIOR: NUOVO CAMOUFLAGE. Monsieur Christian Dior introdusse la stampa leopardo nel 1947 ma quella che ammiriamo oggi è una reinterpretazione talmente astratta da sfiorare lo psichedelico…Lo stilista l’ha definito “un nuovo tipo di camuflage”. C’è bon-ton e c’è sensualità, c’è eleganza e c’è stranezza in questa collezione, un po’ anni ’70 un po’ anni ‘80…esattamente quello che vi aspettereste da Raf Simons.
ISABEL MARANT: ETNICO URBANO.
La designer merita una menzione per l’abilità con cui riesce a creare, meglio di chiunque altro, un abbigliamento urbano senza tempo imbevuto di quel certo non so che parigino e la sapienza nell’abbinare il fascino femminile a ispirazioni culturali di ogni tipo. La sua è una Lolita smorzata dal ricorso e la mescolanza di elementi insoliti – capispalla in lana in stile berbero, cinturoni in pelle applicati su tutto, decorazioni geometriche che evocano motivi aztechi.
LANVIN: NOMADE METROPOLITANA.
Alber Elbaz trae ispirazione dal suo luogo di nascita: l’amato Marocco. Ne scaturisce una collezione forte e decisa con un chiaro intento di rendere urbano il modo di abbigliarsi dei berberi. Lo spirito nomade si incontra e si fonde con il mood metropolitano, dove gli elementi maschili cedono il passo ai dettagli femminili e la silhouette è giocata su volumi ampi e linee pulite.
GIAMBATTISTA VALLI: IL NUOVO HIPPY.
Tira una certa aria anni Settanta e la sfilata di Giamba lo conferma. Tutta la collezione ruota intorno al completo più elegante: pantaloni aderenti con garbata zampa d’elefante e l’abito tunica sopra, un modo di vestire che può avere una doppia lettura di soli pantaloni o solo vestito. Preziosi i materiali, su tutti il pizzo macramè con fiori anche a rilievo, ma c’è anche qualcosa di molto simile alle tappezzerie vintage nelle sue stampe grafiche, nei modelli e nelle texture.
STELLA MCCARTNEY: PRATICITA’ GLAMOUR.
Stella sa perfettamente che cosa vogliono indossare oggi le donne. Non parte da ispirazioni didascaliche, ma da vere necessità, per arrivare a realizzare il guardaroba perfetto, “l’armadio dei sogni” che ogni donna vorrebbe: abiti fluidi e leggeri, capi sartoriali femminili, pantaloni che esaltano la silhouette, maglie asimmetriche che rivelano il corpo, bustier ed eleganti tuxedo per la sera.
ELIE SAAB: L’ABITO DEI SOGNI
La sfilata è dominata sia da capi spalla di ispirazione militare – vedi cappotti di tweed con bottoni dorati e baveri rialzati che enfatizzano l’attitudine forte della collezione – ma anche e soprattutto dai pezzi che portano il riconoscibile marchio dello stilista. Sebbene Saab sembra essersi distanziato dal glamour da red carpet per concentrarsi su una silhouette raffinata che domina l’attenzione.
Per gli altri look della sfilata:
http://eliesaab.com/it
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