CLAUDIO PICCINI
Cosa hai pensato quando hai sentito parlare per la prima volta di Distrart, del tentativo di diffondere la Street Art – intesa come arte urbana fruibile gratuitamente – a Messina? Che relazione hai con questo tipo di arte?
Quando ho sentito parlare di Distrart e del progetto sono rimasto piacevolmente colpito e mi è sembrata un’iniziativa stimolante e di crescita per l’Arte e per Messina; per me era la prima volta che realizzavo qualcosa in questo campo, ma mi sono divertito molto.
In base a cosa hai scelto la tematica e com’è nata l’idea che poi hai presentato e realizzato per Distrart?Generalmente, come nasce e prende forma una tua opera?
Ho scelto di realizzare quest’opera perché la prima immagine che mi viene in mente quando penso a Messina è il mare e la sua forza.
Le mie opere sono scorci di paesaggi Siciliani quindi mi sento costantemente stimolato.
Quale pensi che sia oggi il ruolo dell’artista e che spazio ha in una realtà come quella di Messina e della Sicilia in generale?
L’artista in generale è sottovalutato, non si apprezza il suo ruolo e le opere che realizza , specialmente a Messina ed in Sicilia.
Le strade di Messina per qualche giorno si sono trasformate nel tuo studio. Come hai vissuto l’esperienza di lavorare a contatto diretto con il pubblico? Hai da raccontare qualche episodio particolare legato a Distrart?
Mi è piaciuto molto lavorare in mezzo alla gente, far vedere al pubblico come lavora un artista e come nasce un’opera.
E secondo te come ha reagito la città a questo progetto?
La città ha reagito benissimo. I cittadini erano stimolati ed entusiasti del fatto che i propri artisti realizzassero qualcosa per Messina; le pensiline del Tram sono le “tele” perfette per questo progetto.
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