“Il riconoscimento al rifiuto, al materiale di scarto, per liberarsi dal falso bisogno di consumare senza porre attenzione”. Questa è la filosofia di RiartEco, XI Mostra Internazionale di opere realizzate con materiale di scarto. Promossa dal fiorentino Marco Pasqualin con la collaborazione di FuturoEcosostenibile, il 21 Maggio 2015 ha fatto il suo ingresso nel Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Una mostra itinerante, che parte da Messina (dato il momento storico che vede la città proiettata ad un principio di cambiamento generale), per poi approdare a Lucca ed infine a Genova.
Laddove la politica italiana manca della sensibilità sul problema dell’ecosostenibilità, ci pensa l’arte.
RiartEco: un viaggio etico ed estetico, in cui simboli di antichissime civiltà usati nei riti di guarigione e come veicoli per viaggi sciamanici si accostano ad oggetti di varia natura, “rifiuti” tolti dall’ambiente (legno, carta, tappi, drappi, parti meccaniche, vecchie sedie, bottiglie, colle, cemento ed altro) per la realizzazione di opere uniche. Fra queste, due esempi: “La bicicletta”. Espressione della necessità del rapporto sinergico fra il motore che c’è in noi e la consapevolezza di una direzione corretta; “La musica è in testa” dove, a far fronte agli strappi dell’anima, vi sono le note mentali di un’armonia salvata e selezionata, che preserva dall’andare alla deriva. D’altronde come ci insegna Alda Merini, “la bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori”.
Fino al 26 Maggio
come sempre l’autrice è riuscita a cogliere l’essenziale della mostra.,per’altro con opere veramente interessanti e che inducono a personali riflessioni