Se l’Arcivescovo si disarcivescoviscostantinopolizzasse

Messina. La Piana si dimette, verrebbe da dire che le dimissioni sono diventate una consuetudine nel mondo ecclesiastico. Almeno lì dove qualcuno sembra che la poltrona sia pronto a lasciarla. Ovviamente ne è scaturito un processo mediatico che nemmeno a Porta a Porta sarebbe stato eguale. Resta il fatto che ha mosso quella opinione pubblica che fino a qualche tempo fa neanche sapeva chi fosse la massima carica in città dal punto di vista religioso. Illazioni e complotti degni delle migliori sceneggiature si sono susseguite come in un random impazzito e fuori controllo persino dalla grazia divina. Si dimette perché colluso con vicende legate a un buco di 8 milioni riconducibili ai suoi rapporti con il sindaco di Mazzarà Sant’Andrea, arrestato recentemente durante un’inchiesta secondo la quale i rapporti tra Tirreno Ambiente, società che gestisce la discarica della cittadina e La Piana, sarebbero ambigui. L’Arcivescovo è ovviamente distrutto.
Intanto il saluto alla comunità messinese (che non ho ancora capito se ha gradito o meno queste dimissioni, visto che per una parte sembra poter fare a meno di La Piana e per l’altra lo accusa e basta) dovrebbe svolgersi in Cattedrale il 1 Ottobre, ricorrenza triste e luttuosa per la nostra città ed è molto strano ed inconsueto che proprio all’Arcivescovo sia sfuggito questo particolare. I parenti delle vittime insorgono e con questo atteggiamento si riapre una ferita che non potrà mai rimarginarsi. Ecco, non ho letto una sola parola su questo. Non ho letto un solo messaggio di solidarietà da parte della nostra società civile e per società civile intendo noi cittadini, nei confronti di questa grave mancanza di sensibilità. Credo che l’Arcivescovo possa e debba aspettare, se non altro per compiere l’ultimo caritatevole (ed elegante) gesto da regalare ad una città intransigente e sospettosa. Sono certa che non ci deluderà.

Ileana Panama

Ileana Panama

Filosofa dallo spirito libero e passionario. Mille difetti e un solo pregio: la caparbietà. Pare che per essere il direttore basti. Non ama le mezze misure, le mezze parole e le mezze stagioni. Onestà intellettuale ed educazione, queste le cose che apprezza negli altri. Profondamente attaccata alle sue radici, è tornata, dopo un lungo vagabondar per restare ma soprattutto per Fare. Imperdibili le sue interviste.
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